Comunali, il giorno dei ballottaggi

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Giornata elettorale su e giù per l’Italia. Oggi, quindici giorni dopo la prima tornata elettorale di elezioni comunali in giro per il nostro Paese, si riaprono i seggi in molte città italiane, laddove la partita non è stata chiusa al primo turno. Non sono pochi gli italiani che anche oggi sono chiamati alle urne e le cifre ufficiali parlano infatti di poco meno di cinque milioni di aventi diritto al voto chiamati ad esprimere la propria preferenza. I seggi rimarranno aperti oggi e domani in 67 Comuni di cui, tra questi solo 11 capoluoghi di provincia o di regione.

Il voto in Italia

Le sezioni elettorali aperte stamattina alle ore 8,00 in giro per il nostro Paese – e che rimarranno aperte stasera fino alle ore 22,00 e domani dalle sette alle quindici – sono più di 5 mila. Ma, ovviamente, in maniera intuibile, solo alcune di esse hanno un’importanza rilevante non solo al livello locale. Significa in altre parole che se da un lato è innegabile che il voto anche del più piccolo Comune ha una ricaduta significativa al livello locale, sarebbe quasi impossibile il contrario, dall’altro è altrettanto innegabile che i voti che sposteranno gli equilibri al livello nazionale sono pochi. In questa ottica, ovviamente, i riflettori sono tutti puntati sul voto nella capitale (leggi anche: Comunali, la sconfitta del M5S).

Il voto a Roma

A Roma si elegge il sindaco tra i due candidati arrivati al ballottaggio, vale a dire i due più votati di cui, però, nessuno è arrivato al 50 per cento più uno tale da evitare il ballottaggio di oggi. Gli sfidanti rimasti in corsa sono il sindaco uscente candidato di centrodestra Gianni Alemanno e lo sfidante democratico Ignazio Marino. Il dato di partenza appare abbastanza chiaro in quanto quindici giorni fa non si è trattato di un testa a testa quanto piuttosto di una netta affermazione di Marino nei confronti dell’attuale sindaco che è rimasto indietro di circa 12 punti percentuali. Eppure, oggi, l’incognita maggiore sul fattore sindaco è rappresentata dal pericolo astensionismo (leggi anche: Affluenza alle urne elezioni Comunali 2013).