Processo lungo decisa la fiducia in Parlamento

di Gianni Puglisi Commenta

Il governo ha deciso che sul provvedimento chiamato processo lungo verrà chiesta la fiducia al Parlamento.

La decisione, alquanto scioccante e tutt’altro che condivisibile, come dimostrano i pareri contrastanti provenienti da tutto l’arco politico, è giunta stamane, in seguito all’ennesimo CdM sull’argomento, annunciata dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito.

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Così, proprio nel momento in cui l’Italia annaspa sommersa da debiti che hanno ormai raggiunto cifre spropositate (quasi 2.000 miliardi di euro), il governo di centrodestra attualmente in carica, decide di continuare a testa bassa nella riforma della giustizia, imponendo la fiducia su un provvedimento, ribattezzato processo lungo, che consentirebbe agli avvocati, qualora approvato, di chiamare a testimoniare un numero illimitato di persone, allungando a dismisura le liste delle persone informate sui fatti e la durata dei processi.

LE REAZIONI POLITICHE

Come anticipato il provvedimento non è affatto piaciuto e parole di biasimo sono giunte da ogni fronte politico e giudiziario:

Anna Finocchiario

“Una decisione del genere, assolutamente ingiustificata, non si spiega se non con la necessità di salvare il Presidente del Consiglio da uno dei suoi tanti processi. È una cosa inaccettabile. E tutto questo avviene nel silenzio più totale e nel totale asservimento della Lega ai bisogni del Presidente del Consiglio, Berlusconi”.

Antonio Di Pietro

“Di fronte a tale scelleratezza non resta che la mobilitazione di massa: costi quel che costi. E’ ormai improcrastinabile salvaguardare la democrazia e lo Stato di diritto”.

Francesco Rutelli

“Ennesima leggina ad personam. Nessuno dalla maggioranza si alza per dire ‘torniamo alle priorità’? Parliamo della crisi, dello spread tornato a livelli altissimi, delle riforme necessarie per il Paese?”.

Luca Palamara

“Non ha carattere strutturale ma di disomogeneità: da un lato ci viene detto di far durare meno i processi, dall’altro vengono varati provvedimenti di segno opposto. La nuova normativa avrà effetti devastanti e si rischia la paralisi dei procedimenti pendenti”.

Umberto Bossi

“Meno fiducie si mettono, meglio è”.

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A far notizia, comunque, è il fatto che la decisione del governo sia giunta proprio nel giorno in cui il Presidente della Repubblica, nel corso di un convegno sul sovraffollamento delle carceri organizzato dai Radicali, si sia soffermato sul problema affermando come la soluzione sia decisamente lungi dal trovarsi a causa delle diaspore tra magistratura e politica alla base delle quali si troverebbe la debolezza della politica italiana ormai capace di dare risposte concrete al paese. Se questo non ne è un esempio eclatante…