Contratto graduale riforma del lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

Ecco le prime indiscrezioni relative alla futura riforma del mercato del lavoro del Governo Monti e del ministro Elsa Fornero.

Dopo l’approvazione della manovra salva-Italia e le conferme di Mario Monti in merito al fatto che non vi sarà una nuova manovra, il governo italiano starebbe cominciando a tessere la trama del cosiddetto pacchetto cresci-Italia che, della deregulation della manovra salva-Italia e della riforma del mercato del lavoro farebbe i propri punti cardine.

Riguardo al secondo punto, sebbene gli attori coinvolti nel processo di riforma non si siano espressi con la chiarezza voluta dall’opinione pubblica, in attesa, naturalmente, della ripresa dei lavori parlamentari prevista per il 9 gennaio 2012 che coinvolgerà anche le parti sociali quali i sindacati, si è esposta in questi giorni il ministro Elsa Fornero che, secondo quanto preliminarmente dichiarato, starebbe pensando ad una sorta di contratto di lavoro graduale che vada a sostituire il tragico dualismo dell’Italia lavorativa: precarietà da un lato, tutela quanto mai estesa dall’altro.

Questo nuovo modo di intendere il lavoro, questa nuova tipologia contrattuale che si spera andrà definitivamente ad arrestare la germinazione di contratti dovuta alla legge Treu ed alla legge Biagi e i cui dettagli verranno divulgati nel corso dei prossimi giorni e comunque entro gennaio 2012, dovrebbe sostanzialmente prevedere la possibilità che chiunque possa entrare ed uscire dal mondo del lavoro, sicuro di conservare un posto che possa dirsi definitivo, in maniera quanto mai graduale ed in considerazione della fine della disastrosa era delle pensioni retributive a favore della più prolifica era delle pensioni contributive.

Si dovrà dunque tener conto, come mai si è fatto sino ad oggi, sia del ciclo di vita che del ciclo di produttività che, come si può ben intuire, dovranno collimare alla perfezione affinché il lavoratore possa arrivare a conseguire la sempre più lontana, in considerazione del costante aumento delle aspettative di vita, pensione di vecchiaia.

Sostanzialmente, se intuiamo correttamente le parole del ministro Elsa Fornero, si dovrà lavorare molto più a lungo di quanto lavorato sino ad oggi e, per poter giungere vivi ed attivi alla pensione, si dovrà lavorare di meno o in maniera differenziata o in modo meno faticoso per esempio, ma sono solo ipotesi degli esperti, entrando più tardi nel mondo del lavoro o rinunciando al tempo pieno ed alle classiche 8 ore.