Che cos’è l’estorsione

di Gianni Puglisi Commenta

L'estorsione è il reato prediletto dalle mafie.

Dopo esserci occupati di alcuni reati patrimoniali (pensiamo, per esempio, all’appropriazione indebita) o finanziari (come l’insider trading), vogliamo continuare in questo prolifico solco d’indagine soffermandoci sul reato d’estorsione, strumento prediletto della mafie, grazie al quale riescono ad ottenere gli illeciti patrimoni che consentono loro di prosperare.

Secondo l’ordinamento giuridico italiano, così come stabilito dal codice di procedura penale, si ha estorsione nel caso in cui un soggetto, detto estorsore, costringa un soggetto terzo, contro la propria volontà, a compiere qualche atto, o qualche omissione, che rechi danno al secondo favorendo economicamente il primo.


Classico esempio di estorsione, al di fuori del campo mafioso, è rappresentato dal datore di lavoro che, approfittando della propria posizione, estorce lavoro extra ai propri dipendenti, senza adeguatamente retribuirli, utilizzando la minaccia del licenziamento.

Simile all’estorsione, ma di natura più grave e per questo perseguibili a parte, sono i reati di concussione e di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Nel mondo mafioso, invece, l’estorsione viene praticata tramite l’applicazione di quattro procedure principe che andiamo ad elencare:

– cavallo di ritorno: questa pratica consiste nel costringere un imprenditore a ricomprare beni, di cui era già in possesso, ma che gli erano stati sottratti tramite furto

– pagamento concordato: consiste nello stabilire, previo pagamento di una tantum iniziale che consenta all’imprenditore di aderire al “programma di protezione” delle mafie, una quota fissa mensile rapportata ai volumi d’affari annuali dell’azienda

– contributo in natura: consiste nel costringere un forniture di servizi ad offrire, gratuitamente, le proprie competenze in caso di eventi che coinvolgano i membri delle famiglie mafiose (pensiamo a gestori di ristoranti o alberghi che si ritrovano a dover garantire la disponibilità gratuita delle proprie sale in occasione di sposalizi o simili)

– contributo all’organizzazione: contributo una tantum che viene versato in occasione delle più diverse occorrenze laiche o religiose (a mo’ di offerta).