Ddl Intercettazioni all’esame delle Camere

di Gianni Puglisi Commenta

Le modifiche al ddl Intercettazioni.

Si preannunciano tempi duri, per i Parlamentari, impegnati come sono, in queste ore ed in questi giorni, a discutere del ddl Intercettazioni che, finalmente, giunge all’esame definitivo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.

Il Pd, infatti, come dichiarato dal capogruppo alla Camera Dario Franceschini, avrebbe tutte le intenzioni di opporsi, in ogni maniera legalmente possibile, all’approvazione di una legge considerata una vera e propria porcheria e per la quale l’opposizione avrebbe presentato oltre 400 emendamenti.

DDL INTERCETTAZIONI RINVIATO A SETTEMBRE


Il PdL, dal canto suo, non si scompone e presenta soltanto una decina di emendamenti, molti dei quali a titolo personale, il più importante dei quali riguarderebbe la possibilità di non pubblicare le intercettazioni sino alla conclusione della cosiddetta udienza-filtro.

Secondo questo emendamento, in particolare, sarà compito dei magistrati, una volta ascoltate e valutate con attenzione tutte le intercettazioni, decidere quali rendere pubbliche e pubblicabili e quali, invece, secretare poiché offensive nei confronti dell’imputato o dei testimoni o perché in qualche modo utili alle indagini.

DDL INTERCETTAZIONI PARTI RILEVANTI PUBBLICABILI

Il problema più grave delle intercettazioni, però, resta sicuramente quello dei costi sostenuti per le operazioni di ascolto e della disorganicità nel reperimento delle informazioni necessari allo svolgimento dei lavori di indagine degli inquirenti.

Sebbene, infatti, la situazione sia decisamente migliorata in questi ultimi anni, facendo registrare un deciso calo dei costi soprattutto a livello dei tabulati telefonici, ora disponibili gratuitamente, e delle infrastrutture necessarie, è vero che gli intercettati siano aumentati e che sia andata frammentandosi la competenza territoriale, frazionando le opportunità di risparmio giudicate, quindi irrisorie.