Il governo Renzi pensa alla riforma anticorruzione

di Redazione Commenta

I principi cui si ispira la riforma anticorruzione del governo Renzi sono  l’allungamento dei termini di prescrizione dei reati di corruzione e l’aumento delle pene sempre per questo tipo di reati. Si tratta di una risposta diretta e sintetica a Mafia Capitale che sta coinvolgendo anche diversi esponenti del Partito Democratico.

La riforma è stata presentata sotto forma di provvedimento al Consiglio dei Ministri. Il testo prevede 6 articoli e dovrà essere discusso in Parlamento. Per ora si può discutere del piano anticorruzione in base alle anticipazioni effettuata dal quotidiano La Repubblica che illustra tutto quello che dovrebbe cambiare per i corrotti. Ci sarà comune accordo?Il testo di Andrea Orlando per la riforma anticorruzione è composto di sei articoli e ha come obiettivo quello di aumentare le pene per tutti i reati di corruzione, e poi vedremo come e quanto, e ha poi come obiettivo l’aumento dei termini di prescrizione. In più pare che il patteggiamento, in futuro, sarà riservato ai corrotti che restituiscono i soldi rubati.

L’impostazione della riforma sembra buona e accontenta tutti i politici di buon senso ma secondo i politologi si assisterà ad una battaglia molto dura tra il premier e il suo alter ego del NCD, Angelino Alfano che tra l’altro è anche un suo alleato.

Riguardo le pene ecco come cambieranno le cose:

  • corruzione in atti d’ufficio si passa da 6 a 10 anni di reclusione
  • corruzione giudiziaria si  passa da 6 a 12 anni di reclusione
  • l’ingiusta condanna fa salire la pena anche a 8.14 anni di reclusione
  • per le pene superiori a 5 anni si passa a 10-20 anni di galera.

Per i corrotti la confisca dei beni sarà automatica. Pensate si possa parlare di inversione ad U rispetto alla legge Severino?