Il WSJ e il lavoro all’italiana

di Gianni Puglisi Commenta

Fortunatamente, conclude il giornalista autore dell'ironico pezzo oggi alla nostra attenzione, all'imprenditore italiano sarebbe comunque consentito risparmiare sugli esorbitanti costi di gestione della propria azienda così che quest'ultima possa rimanere veramente competitiva sia in Italia che in Europa.

Un tagliente editoriale apparso stamane sul Wall Street Journal, il quotidiano di proprietà del magnate liberista Rupert Murdoch, così recita: “Potranno queste misure risolvere i problemi dell’economia italiana? Solo nel senso che teoricamente è possibile svuotare il lago di Como con mestolo e cannuccia”.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

Il giudizio, oltre modo impietoso e che ben lascerebbe intendere, anche a causa del titolo grazie al quale sarebbe stato presentato al pubblico internazionale (ovverosia: “Employment, Italian Style”), quanto sia bassa l’opinione che, nonostante il cambio di direzione avvenuto grazie all’insediamento del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti in sostituzione dell’ex Premier Silvio Berlusconi, moltissimi analisti di fama internazionale avrebbero dell’Italia e del modo, tutto italiano, che i nostri connazionali ed i nostri leader avrebbero di affrontare i problemi, si riferisce, com’è logico, ovvio ed evidente, al decreto Sviluppo varato solamente pochi giorni or sono dal Governo Monti e che, per lo meno stando a quanto dichiarato dal Wall Street Journal, potrebbe riuscire a risolvere i problemi solamente nel senso che, almeno teoricamente, sarebbe possibile svuotare il Lago di Como armati di mestolo e cannuccia.

RIFORMA DEL WELFARE 2012

Quel ch’è peggio, per lo meno a nostro personalissimo avviso, è che, purtroppo, il Wall Street Journal avrebbe ragione poiché non farebbe altro che sottolineare, ricordandolo a tutti gli italiani, come l’evasione fiscale, sia per il piccolo che per il medio imprenditore italiano, rappresenti l’unica soluzione veramente possibile e praticabile in considerazione del fatto che il 47,6% del costo complessivo del lavoro se ne va in tasse, imposte ed altri fastidiosi, eccessivamente costosi e, forse, inutili, tributi locali e nazionali.

RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18

Fortunatamente, conclude il giornalista autore dell’ironico pezzo oggi alla nostra attenzione, all’imprenditore italiano sarebbe comunque consentito risparmiare sugli esorbitanti costi di gestione della propria azienda così che quest’ultima possa rimanere veramente competitiva sia in Italia che in Europa.

A questo punto, ne siamo sicuri, vi starete certamente chiedendo come tutto questo possa essere realmente e veramente possibile.

Ebbene lo sarebbe, stando a quanto sarcasticamente riportato dal Wall Street Journal, poiché leggendo tra le righe del decreto Sviluppo sarebbe possibile individuare il profilo del candidato e del lavoratore ideale, quello capace di far risparmiare all’azienda migliaia di euro ogni anno, e che, per lo meno secondo il Governo Monti che avrebbe redatto ed approvato il su indicato decreto, dovrebbe essere sardo, preferibilmente disabile, con gli occhi azzurri e di età compresa tra i 46 ed i 53 anni.