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Costi del Senato italiano

Mai come in questi giorni è di attualità parlare dei costi della nostra democrazia che risulta essere tra le più care d’Europa.

Silvio Berlusconi ha ripreso in mano il discorso dei costi della repubblica riproponendo di ridurre sensibilmente il numero dei parlamentari e la proposta è stata accolta a braccia aperte anche dalla Lega la quale si era già promossa due anni fa durante il referendum che aveva dato esito negativo.


Il nostro Senato conta la bellezza di 315 senatori più 7 senatori a vita e ogni anno ci costa quasi 1 miliardo di euro contando anche i 1096 dipendenti molti dei quali totalmente inutili e superflui. Si pensi inoltre che la singola divisa dei commessi del Senato e della Camera dei Deputati costa la bellezza di 1815 euro ogni anno: uno sproposito che fa guadagnare i troppi sarti stipendiati dai contribuenti.


Se si pensa che i commessi del Senato sono 358 (358!!!) allora il calcolo dello spreco risulta essere semplice quanto frustrante: 649.770 euro solamente per le divise! E se poi aggiungiamo a questa cifra lo stipendio medio (115.500 euro/anno) che ha ogni commesso (o assistente parlamentare come amano definirsi) la cifra arriva a raggiungere dei livelli spaventosi: 41.998.770 euro (quarantunomilioninovecentonovantottomilasettecentosettanta euro/anno)! Semplicemente e divinamente incredibile soprattutto se si pensa che sono dei semplici commessi.

E risulta essere alquanto ridicolo pensare che il nostro presidente Giorgio Napolitano percepisca solamente 220 mila euro/anno ovvero 85 mila euro in più di un semplice assistente parlamentare. E’ troppo lo stipendio del commesso o è poco quello di Napolitano? Bo…fate voi.

A parte questo, sono tante le spese inutili che potremmo risparmiarci come ad esempio i 60 mila euro spesi per comprare delle medagliette o i 200.000 euro spesi per regalare un inglese aulico ai nostri senatori per poi sentirli parlare come Mastella con il suo (AIM PARLAMENTARI EUROPEI, AIM MAI UAIF..CHE CA..O STAI FACENDO?).

Purtroppo di queste spese ne è piena la repubblica e continueremo a descriverla nei prossimi giorni per non farvi arrabbiare troppo in una sola volta.