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Per Ottaviano Del Turco l’accusa chiede 12 anni

 

Tangenti e sanità in Abruzzo chiesti 12 anni a Ottaviano Del Turco

L’ex governatore della regione Abruzzo Ottaviano del Turco già arrestato dalla guardia di finanza nel 2008, rischia una condanna a 12 anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici per tangenti nella sanità abruzzese. Questo è quanto richiesto dall’accusa nel processo che vede imputato Ottaviano Del Turco, l’ex ministro delle Finanze  ed ex segretario generale aggiunto della Cgil all’epoca di Luciano Lama, i reati contestati sono concussione, associazione a delinquere, falso, abuso d’ufficio e truffa. A caldo Ottaviano Del Turco ha rilasciato su facebook un breve messaggio in cui si dichiara sorpreso difronte alla richiesta dei pm di Pescara Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli.

I tagli del Governo Monti ai costi della politica locale

Congiuntamente all’approvazione del decreto Crescita 2.0, del quale avremmo parlato in un nostro recente articolo, il Governo Monti avrebbe altresì approvato un decreto su trasparenza e misure per la crescita destinato a far molto discutere poiché, come forse saprete, dovrebbe contribuire, in maniera decisamente drastica, perentoria, immediata ed improvvisa, al definitivo taglio dei costi della politica locale.

La Polverini non si dimette da Governatore del Lazio

Alla fine, come volevasi dimostrare e come pronosticato da un po’ tutti i quotidiani nazionali, il Governatore della Regione Lazio Renata Polverini non si sarebbe dimessa dichiarando in Consiglio Regionale, successivamente all’approvazione dei primi tagli ai costi della politica romana e laziale: “Se ve la sentite di andare avanti, io me la sento”.

Le dimissioni di Renata Polverini

Quando ormai sembrava fatta  il Governatore delle Regione Lazio Renata Polverini, recentemente coinvolta nello scandalo dell’improprio utilizzo dei finanziamenti pubblici e dello sperpero perpetrato da alcuni dei rappresentati del Popolo della Libertà del Consiglio Regionale della Regione Lazio, avrebbe rinunciato a dimettersi.

Il Senato approva la spending review

Entro venerdì 3 agosto 2012, ulteriormente limato ogni singolo dettaglio e definita sin nei più piccoli particolari la struttura portante del provvedimento, la spending review verrà definitivamente approvata dalla Camera dei Deputati e porterà con sé, come avremmo avuto recentemente modo di appurare, notevoli ed importanti cambiamenti che, sicuramente, modificheranno il nostro modo di rapportarci sia con gli enti locali sia con l’amministrazione centrale.

Dettagli decreto legge Spending review Governo Monti

La riunione del Consiglio dei Ministri cominciata alle ore 18:00 di ieri, e da noi annunciata con grande anticipo proprio qui su Politikos, sarebbe durata oltre 7 ore e, soprattutto grazie alle preziose e fondamentali indicazioni del Commissario alla Spending review Enrico Bondi, avrebbe prodotto il testo definitivo del decreto legge Spending review, adesso atteso all’esame delle Camere del Parlamento della Repubblica Italiana a fine mese, che darà il via alla cosiddetta Fase 2 e, stando a quanto previsto nella tarda serata di ieri, produrrà risparmi pari a ben 26 miliardi di euro nel corso dei prossimi tre anni.

Decreto Spending review: Servizio Sanitario Nazionale

Solamente pochi giorni fa si affermava, a dire il vero senza tema di smentita ed ai più differenti livelli, come una delle primissime bozze del decreto Spending review approvato dal Consiglio dei Ministri nella notte tra giovedì 5 luglio 2012 e venerdì 6 luglio 2012 e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, avrebbe potuto causare la chiusura, nel caso in cui fosse stata definitivamente confermata, di tutte le strutture ospedaliere italiane in grado di offrire ai pazienti meno di 80 – 120 posti letto.

Votata la fiducia sull’articolo 10 del ddl Corruzione

L’incandidabilità dei condannati in via definitiva che, stando a quanto contenuto nell’articolo 10 del ddl Corruzione, non potranno più venir candidati, ne, di conseguenza, tanto meno eletti, alla carica di: “membro del Parlamento europeo, di deputato e di senatore della Repubblica, di presidente e di componente del consiglio di amministrazione dei consorzi, di presidente e di componente dei consigli e delle giunte delle unioni di comuni, di consigliere di amministrazione e di presidente delle aziende speciali” nonché, naturalmente, di membro dei consigli e delle giunte comunali, provinciali e regionali, sarebbe ormai destinata a divenire definitivamente realtà.

I Comuni del Sud pagano più tasse di quelli del Nord

L’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno, la famosa SVIMEZ che da sempre si distinguerebbe per la realizzazione di alcune davvero molto interessanti indagini statistiche, sicuramente molte delle quali degne della massima nota, avrebbe recentemente pubblicato un accurato ed approfondito studio grazie al quale evidenzierebbe non solo come i cittadini dei piccoli, medi e grandi Comuni del Sud Italia siano, tra tutti i cittadini italiani, quelli a pagare il maggior numero di tasse e tributi locali in assoluto bensì anche, e soprattutto, come tutti cittadini italiani, per lo meno negli ultimi venti anni, siano stati letteralmente truffati dalle proprie amministrazioni comunali.