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Fiducia governo Berlusconi ma con scarsi numeri

Nella giornata di ieri il governo ha incassato la fiducia, che però ha i tratti molto diversi da un successo per la maggioranza.

Nell’Aula di Montecitorio, a Roma, è arrivata la fiducia al governo Berlusconi con 342 voti a favore, 275 contrari e 3 astenuti.

Come si evince dai numeri si tratta di una fiducia risicata, con lo spettro di elezioni anticipate che non tende ad andar via, anzi, nelle ultime ore è emerso un importante retroscena.

Secondo queste indiscrezioni, al primo passo falso del governo, il ritorno al voto sarebbe inevitabile.

L’Aula ha votato la fiducia anche ai punti ritenuti fondamentali per proseguire con il governo attuale, anche se come dichiarato per esempio da Bersani la maggioranza ormai sembra davvero ridotta al cerino.

Inoltre come se non bastasse, adesso Berlusconi dovrà passare un altro fondamentale esame, quello legato alla sfiducia del ministro Umberto Bossi, arrivato in seguito alle dichiarazioni infelici su Roma e sui romani.

Nella votazione sono stati comunque decisivi i finiani, come da previsioni, e proprio il voto a favore del governo dei finiani ha fatto infuriare Antonio Di Pietro che in aula ha urlato contro il premier, accusandolo di essere “stupratore della democrazia“.

Addirittura anche la Lega Nord, per bocca di Bossi e Maroni, crede che già a marzo prossimo si potrebbe tornare alle urne, visto che i voti a favore sono stati troppo pochi.