Berlusconi ottiene la fiducia e chiude le trattative col Fli

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Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 314 voti contro 311.

Silvio Berlusconi è passato indenne anche dal voto di fiducia, ottenendola sia al Senato, dove la vittoria era scontata, ed anche alla Camera, per soli tre voti.

Il premier ha parlato di una vittoria certamente politica, e non vuole sentire parlare di vittoria numerica, come definita da Gianfranco Fini.

In seguito al voto in Parlamento e l’incontro con Napolitano in Quirinale, il presidente del Consiglio, ha partecipato alla presentazione del libro di Bruno Vespa, occasione per commentare la fiducia ottenuta.

Berlusconi ha confermato che esiste la possibilità di aumentare in maniera consistente i numeri mentre ogni trattativa con i finiani è chiusa. Dall’altro lato, nonostante la sconfitta e la rissa tra finiani e leghisti durante la chiama, il presidente della Camera ha fatto sapere che non intende dimettersi, mentre la Lega ha rilanciato la sua idea di elezioni anticipate.

Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 314 voti contro 311: Pdl e Lega hanno votato la fiducia, così come i deputati di Noi Sud-Pid, i tre di Movimento di responsabilità nazionale Massimo Calearo, Bruno Cesario, Domenico Scilipoti, il Libdem Maurizio Grassano e Antonio Razzi, ora con Noi Sud.

Il Fli alla Camera ha perso i voti di Catia Polidori, Giampiero Catone e Maria Grazia Siliquini. Contro il governo hanno votato il deputato liberale Paolo Guzzanti, i due Libdem Daniela Melchiorre e Italo Tanoni e Roberto Nicco (Autonomie della Valle d’Aosta).

Al Senato invece la vittoria è stata ottenuta molto più agevolmente, con 162 voti a favore e 135 contrari.