Le stime dell’Ocse sull’economia italiana

di Redazione Commenta

L’andamento dell’economia del nostro Paese non lascia ben sperare né gli analisti di mercato né gli investitori nazionali e internazionali né, tanto meno, tutti noi italiani. E quando si verifica una situazione del genere significa di solito che sono negativi un po’ tutti i parametri in base ai quali si legge l’andamento dell’economia di un Paese, vale a dire sia quelli relativi all’economia reale che quelli inerenti all’economia di mercato e e al settore di borsa. Lo spunto su una nuova analisi sulle condizioni economiche del nostro Paese ci deriva direttamente da un nuovo rapporto dell’Ocse.

Le stime al ribasso

Come nostra ormai consolidata abitudine procediamo con ordine e dunque dall’analisi dei dati di fatto. L’elemento concreto cui ci stiamo riferendo in questo momento è rappresentato dalle nuove stime dell’Ocse in merito alla salute del nostro Paese. Si tratta di stime recentissime che hanno voluto rivedere, e purtroppo in chiave negativa, i dati contenuti nel rapporto dell’Ocse sullo stato di salute dell’economia del nostro Paese pubblicato circa un mese fa. I dati sono stati reinterpretati al ribasso sia per l’anno in corso che per il 2014: per quanto riguarda il 2013, il Pil segnerà una flessione pari all’1,8 per cento a fronte della precedente previsione che segnava una flessione di un punto e mezzo. Per l’anno prossimo, di contro, la ripresa ci sarà ma sarà più ridotta di quanto pronosticato qualche settimana fa: non si crescerà dello 0,5% ma, solo dello 0,4% (leggi anche: La tassazione delle sigarette elettroniche).

Le ragioni della revisione

Ad una prima lettura le considerazioni negative si sprecherebbero, ma, forse, e lo ribadiamo che la nostra è solo un’ipotesi, non c’è da aggiungere una nuova dose di preoccupazione. E ciò perché, come ha confermato anche il vice capo dell’Ocse Jorgen Elmeskov, la revisione delle stime al ribasso non deriva da presupposti nuovi o da peggioramenti strutturali da poco sopraggiunti quanto piuttosto dipendono quasi esclusivamente da un normale aggiustamento di carattere puramente tecnico dovuto al fatto che per le mani abbiamo una serie di parametri sempre in divenire (leggi anche: La fiducia degli italiani nel governo Letta).