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Accordo Italia -Francia raggiunto

Dopo le dichiarazioni che la Francia ha rilasciato ieri, in merito alla situazione dei migranti, in cui ha detto che coloro i quali verranno pescati in flagrante con in mano il permesso di soggiorno temporaneo rilasciato dalle autorità italiane, in territorio francese, verranno riaccompagnati in Italia, le prospettive di un roseo dialogo tra le due nazioni risultava difficilmente auspicabile, ma sembra che le due parti abbiano trovato un accordo.
Oggi il ministro dell’Interno, Roberto Maroni ha infatti incontrato il suo alter ego francese Claude Gueant con il quale è giunto ad un accordo, per il quale sia la Francia che l’Italia dovranno pattugliare le coste della Tunisia, affinchè altri clandestini non entrino abusivamente nei due paesi.

Permesso di soggiorno a punti

L’idea del governo è quella di creare una sorta di permesso di soggiorno a punti, per guadagnarsi il diritto di poter rimanere in Italia.

Come spiegato da Roberto Maroni, Ministro dell’Interno, se una persona vuole integrarsi nel paese deve dimostrarlo e proprio a tale scopo l’immigrato dovrà ottenere i punti necessari per guadagnarsi il permesso di soggiorno.

Per ottenere il permesso l’immigrato dovrà sottoscrivere l’accordo per l’integrazione, il quale prevede una serie di obblighi e di adempimenti che dovrà portare a termine.

Tetto del 30% per gli studenti stranieri

Mariastella Gelmini, ministro della pubblica istruzione, ha descritto alcuni passaggi riguardanti la riforma della scuola per la quale in passato ha subito diversi attacchi dall’opposizione. La Gelmini ha affermato che in Italia sono presenti troppi corsi di laurea per i quali non vale la pena tenerli attivi per via del numero limitato di iscritti.

Ci sono corsi di laurea specialistica, spiega il ministro, con solo un alunno iscritto e mantenere un corso del genere significa uno spreco immane di risorse pubbliche: soldi che potrebbero servire per aumentare la qualità degli altri corsi di laurea.

Trattativa sui rimpatri con la Tunisia

A pochi giorni di distanza dalla protesta pacifica degli oltre mille clandestini ospitati nel centro di accoglienza temporanea presso l’isola di Lampedusa, e la protesta degli stessi lampedusani contro l’ipotesi di costruire un nuovo centro di identificazione proprio nella piccola isola delle Pelagie, sono riprese febbrilmente le trattative fra il governo italiano e gli esecutivi delle nazioni nordafricane per garantire il rientro dei clandestini e una più efficace prevenzione delle partenze.