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Da settembre 2012 al bando i libri cartacei nelle scuole

La novità, fresca fresca, giunge come una ventata di novità insieme alla circolare n° 18/2012 del MIUR (ovverosia del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), a firma Francesco Profumo, titolare del succitato dicastero del Governo Monti, che riprende, corregge, esplica e specifica la circolare n°16/2009 del MIUR a firma Mariastella Gelmini: a partire dall’anno scolastico 2012/2013, dunque dal 1° settembre 2012, saranno letteralmente banditi, dalla scuole italiane pubbliche e private di ogni ordine e grado, i libri di testo esclusivamente cartacei.

Tetto del 30% per gli studenti stranieri

Mariastella Gelmini, ministro della pubblica istruzione, ha descritto alcuni passaggi riguardanti la riforma della scuola per la quale in passato ha subito diversi attacchi dall’opposizione. La Gelmini ha affermato che in Italia sono presenti troppi corsi di laurea per i quali non vale la pena tenerli attivi per via del numero limitato di iscritti.

Ci sono corsi di laurea specialistica, spiega il ministro, con solo un alunno iscritto e mantenere un corso del genere significa uno spreco immane di risorse pubbliche: soldi che potrebbero servire per aumentare la qualità degli altri corsi di laurea.

Riforma dell’università: il decreto Gelmini passa anche al Senato

Il ministro dell’istruzione Gelmini, che vediamo nella foto, ha proposto il decreto legge sulla riforma dell’università anche al senato ed è stato approvato senza l’intervento favorevole di Partito Democratico, Italia dei Valori e UDC. Tra i punti della riforma ritroviamo alcune spunti interessanti che potrebbero migliorare la situazione dell’insegnamento.

Si da infatti maggiore importanza alla meritocrazia attuando una serie di nuove regole di accesso ai concorsi per regolamentare la docenza e la ricerca universitaria. Sono presenti quindi nuove norme anti baronaggio e aiuti ed incentivi per richiamare la famigerata fuga di cervelli verso l’estero che da ormai più un secolo penalizza la ricerca italiana con conseguente perdita di importanti brevetti.

Riforma dell’università: quarta parte

Le varie tappe della riforma del sistema universitario italiano delineate nei precedenti articoli costituiranno i primi passi, quelli che il ministro Gelmini vorrebbe iniziare a percorrere già a cominciare dalle prossime settimane.

Ma per il medio termine, la giovane titolare del dicastero di Viale Trastevere ha in mente anche altre strategie, volte a migliorare nel tempo la qualità complessiva del nostro sistema di ricerca e di alta formazione.

Mariastella Gelmini ha osservato le esperienze maturate in altre nazioni occidentali, e sta valutando con attenzione di introdurre anche nel nostro Paese alcuni istituti tipici degli atenei esteri.
Fra le novità più incisive, si pensa all’istituzione di una “Agenzia per la Valutazione”, la quale dovrà valutare sulla base di parametri qualitativi (peraltro, ancora tutti da stabilire) il livello dei servizi offerti dalle singole sedi universitarie, e i giudizi che ne conseguiranno saranno fondamentali per determinare come ripartire in futuro le risorse a disposizione.

Riforma dell’università: prima parte

È probabilmente l’effetto delle persistenti proteste e manifestazioni nelle scuole di ogni angolo d’Italia, ma il ministro della Pubblica Istruzione, Mariastella Gelmini, sembra aver imboccato la strada della massima cautela nell’approntare e presentare il suo piano ad ampio respiro di riforma del sistema universitario.

Per questi motivi, il ministro ha varato un decreto-legge molto snello, composto di pochi articoli dedicati ad alcune questioni di una certa urgenza, riservandosi di approfondire le strategie di maggior peso in un disegno di legge da predisporre con attenzione, e dichiarando di tenersi pronta a dialogare con l’opposizione al fine di apportare eventuali miglioramenti.

La Gelmini, tuttavia, non sembra disposta a cercare il dialogo a tutti i costi: il suo appello si rivolge infatti solo alle “forze riformiste che pensano che non si possa esclusivamente difendere lo status quo”. Il ministro lancia dunque un appello al dialogo, poiché ci sarebbe il tempo necessario per approntare “una riforma condivisa”.

Esplode la protesta nelle scuole

Non sembrano destinate a rientrare nei ranghi in tempi brevi le ondate di protesta ormai diffuse in tutta Italia e che coinvolgono moltissime scuole di ogni ordine e grado oltre a diverse facoltà universitarie.

Il nodo cruciale, com’è evidente, è dato dalla controversa riforma della scuola targata Mariastella Gelmini, introdotta per decreto appena poche settimane fa.

Classi-ponte per gli alunni stranieri?

Non è solo il problema dei permessi di soggiorno ad animare il dibattito sull’immigrazione. È di questi giorni un’altra, e ben più controversa, proposta avanzata dai parlamentari della Lega Nord in merito all’inserimento dei piccoli stranieri nelle nostre scuole.

È cosa nota che il loro numero, un tempo ridottissimo, con gli anni è cresciuto esponenzialmente, specialmente nelle Regioni settentrionali.

Riforma della scuola

È senza dubbio il punto più controverso dell’intero piano di riforma scolastica preparato dal Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini: a partire nel 2009, nelle scuole elementari ritornerà il maestro unico, com’è sempre stato nella tradizione scolastica italiana fino al 1990, allorché l’allora ministro Mattarella rivoluzionò le abitudini della scuola primaria con l’introduzione del triplice insegnante.

In realtà, alla base del progetto della Gelmini non sembrano esserci particolari esigenze pedagogiche bensì più prosaiche necessità di risparmio: puntando l’indice contro le politiche dei precedenti governi di ogni colore che hanno aperto le porte dell’insegnamento a troppi docenti, e talvolta per motivi puramente clientelari, si è arrivati alla situazione attuale in cui le spese delle istituzioni scolastiche sono, a parere del ministro, esagerate.

Riforma Gelmini in dettaglio

Man mano che trapelavano indiscrezioni, se n’è parlato abbondantemente per tutta l’estate. Ora che il decreto-legge si appresta ad affrontare l’esame del Parlamento, si conoscono nel dettaglio i punti salienti della profonda riforma che il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini intende porre in essere a partire dal prossimo anno scolastico (2009-10), salvo alcuni aspetti secondari già in vigore da quest’anno.

Se alcuni punti appaiono forse più di forma che di sostanza (dalla reintroduzione dei voti in luogo dei giudizi al rilancio dell’educazione civica, ribattezzata “Cittadinanza e Costituzione”), è su altre e più profonde questioni che si è acceso un dibattito destinato a durare molto a lungo.