Riforma incentivi nel Piano per il Sud

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Al Piano sta lavorando attivamente il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto insieme a Giulio Tremonti.

Molto spesso gli incentivi per il sistema industriale vengono percepiti dalle aziende come un inefficace doppione, rappresentando da molti anni un problema per l’Italia.

Il prossimo autunno il governo dovrà andare a rivedere il famoso Piano per il Sud e quindi andrà a rimettere mano al dossier riguardante proprio gli incentivi alle industrie.

Al Piano sta lavorando attivamente il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto insieme a Giulio Tremonti; la riforma dovrebbe essere presentata in una veste conclusiva, dopo essere stata rimandata tante volte.

Nel periodo di gestione di Claudio Scajola al ministero dello Sviluppo economico era stata prodotta una bozza di lavoro, che prevedeva la creazione di un fondo unico. Con le dimissioni di Scajola tutto si è bloccato e la riforma non è stata presentata in tempo alla scadenza del 15 agosto scorso.

Il governo doveva entro questa data esercitare la delega per riformare completamente il sistema degli aiuti alle imprese, prestando particolare attenzione proprio al Sud. Nella legge 129 del 13 agosto si è inserita una proroga di sei mesi.

Tra le modifiche principali che ha in mente Fitto c’è l’abrogazione di strumenti vecchi o inattivi per lasciar posto a una razionalizzazione che dovrebbe puntare su pochi interventi mirati.

Il Piano Sud dovrebbe anche far confluire fondi Fas ed europei su poche selezionate infrastrutture strategiche nel Meridione, come il ponte sullo Stretto di Messina, il termine dei lavori sulla Salerno – Reggio Calabria, l’alta velocità ferroviaria Napoli – Bari e la statale 106 Jonica.