Polemiche per Annozero di Santoro

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Nell'ultima puntata Santoro ha messo in onda anche un'intervista fatta dal quotidiano spagnolo El Pais a Patrizia D'Addario..

E’ appena iniziata la stagione televisiva con la reintroduzione del programma di Michele Santoro Annozero, che già sono iniziate le polemiche solo dopo la prima puntata.

Durante la prima puntata erano presenti Enrico Mentana, Maurizio Bel Pietro, Marco Travaglio, Dario Franceschini e Concita De Gregorio. La puntata si è focalizzata per quasi la totalità del tempo su Silvio Berlusconi e sul caso Tarantini che ha visto recentemente l’arresto del protagonista per il reato di detenzione di cocaina e spaccio.

Come del resto accada in tutte le puntate di Annozero, l’argomento che fa da padrone sono le vicende legate al premier: vengono enfatizzate le vicende per così dire brutte e vengono sminuite le vicende lodevoli.


Nell’ultima puntata Santoro ha messo in onda anche un’intervista fatta dal quotidiano spagnolo El Pais a Patrizia D’Addario che mette sullo stesso piano le veline e le prostitute. Le veline a show girl come le intendiamo noi sono ragazze di bella presenza in grado di ballare, recitare e al limite cantare in televisione, le veline intese dalla D’Addario sono prostitute.


Nessuno si sognerebbe mai di dare quindi della prostituta a Melissa Satta o altre ragazze conosciute in Italia, la D’Addario sì e Santoro che mette in onda questo concetto crea il problema.

In Italia e nel mondo ci sono tantissime belle ragazze con dei valori sani e solidi che non vorrebbero mai essere etichettate con la definizione proposta dalla D’Addario.

Quando una definizione è inserita in un contesto per così dire autorevole passibile anche di confronto è possibile che molti decidano di cambiare la propria opinione quando invece non esistono definizioni diverse da quelle canoniche.

Il servizio pubblico, lo dice la parola, appartiene a tutti e se c’è metà della popolazione che ama vedere alla gogna un politico, c’è n’è un’altra metà che quel politico lo vota e lo rispetta. Il servizio pubblico non dovrebbe mai sbilanciarsi nè da una parte nè dall’altra…deve piacere a tutti, o meglio deve poter essere rispettato dall’intera popolazione. Questo perchè se si parla male di un politico votato da una persona, automaticamente quella persona si può sentire discriminata.

L’editore della RAI è il parlamento e quindi del popolo e non del governo. La commissione di Vigilanza Rai e l’Agcom hanno adesso indetto un consiglio straordinario per valutare la soluzione del problema, fermo restando che il problema ci sia e sia compreso da tutti.