Mobilità dei dipendenti pubblici nella legge di stabilità

di Gianni Puglisi Commenta

La legge di stabilità, dopo aver bloccato la detrazione 55, rende più facile il licenziamento dei dipendenti statali.

In questi giorni ci stiamo occupando, oltre che delle problematiche prettamente politiche in cui si trova invischiata l’Italia, a causa delle dimissioni di Silvio Berlusconi e della costituzione del nuovo Governo Monti, di tutte le novità introdotte dalla legge di stabilità finanziaria 2012 e dei provvedimenti, approvati con voto di fiducia, per far si che l’Italia cerchi di riconquistare la fiducia perduta a livello internazionale nonché di ridurre il debito pubblico ed ottenere il pareggio di bilancio nel minor tempo possibile.


Uno di questi, che sarà sicuramente inviso ad una grandissima maggioranza dei lavoratori italiani, prevede un deciso snellimenti delle procedure di mobilità dei dipendenti pubblici che, contrariamente a quanto avvenuto sino ad oggi, saranno di più facile ed immediata applicazione.

Molti sanno infatti che, ogni anno, la Pubblica Amministrazione è tenuta ad effettuare minuziosi controlli sui dipendenti al proprio servizio, cercando di rilevare le eccedenze e gli esuberi e, dunque, muovendosi di conseguenza per riequilibrare le cose.

MISURE OCCUPAZIONALI LEGGE DI STABILITÀ

Pochi sanno, però, che, sino alla recente approvazione della legge di stabilità, ciò era possibile solamente previo accordo con le parti sindacali che, caso per caso, avevano diritto di veto in merito alle più drastiche soluzioni possibili, quali licenziamenti (possibili, però, solamente dal 40° anno di contribuzione), ricollocazione totale o parziale del personale o, infine, stipulazione di nuovi contratti di lavoro flessibili.

LEGGE DI STABILITÀ NON PROROGA DETRAZIONE 55

Da oggi, purtroppo ma sempre e comunque nel rispetto della normativa nazionale vigente (contratti collettivi nazionali di lavoro), le Pubbliche Amministrazioni potranno effettuare la mobilità del personale, qualora essa si renda assolutamente necessaria, semplicemente dandone comunicazioni alle forze sindacali che, trascorso un lasso di tempo pari a 10 giorni dall’invio della lettera di notifica, non potranno far altro che assistere impotenti al licenziamento dei dipendenti che, per quanto meritevoli siano, risultassero essere eccedenti le necessità dello specifico ente pubblico.