Capitali scudati manovra salva-Italia

di Gianni Puglisi Commenta

La manovra salva-Italia ha introdotto una tassa una-tantum del valore dell'1,5% sui capitali già scudati.

La manovra economica salva-Italia intende, innanzitutto, cercare di recuperare quanto più capitale possibile, attraverso l’introduzione o la reintroduzione di nuove e vecchie tasse, così da aumentare rapidamente il PIL e, dunque, giungere al pareggio di bilancio entro i tempi prestabiliti.

Abbiamo visto, in sintesi, come ciò sarà possibile grazie all’introduzione di una nuova tassa sul lusso che, in maniera decisamente molto efficiente, andrà a colpire i beni di lusso per eccellenza quali automobili, imbarcazioni ed aeromobili privati.

Oppure ancora come la nuova Imposta Municipale Unica, congiuntamente ad un’importante rivalutazione delle rendite catastali, potrebbe consentire ai Comuni di incamerare circa 1,4 miliardi di euro mentre nelle casse erariali potrebbero confluirne addirittura 11.

I provvedimenti, comunque, sono molti e differenti e tra questi, uno dei più efficaci, potrebbe essere quello dell’introduzione di una tassa una-tantum da applicarsi ai capitali che, dall’estero, sono tornati in Italia grazie agli scudi fiscali approntati dai quattro Governi Berlusconi con l’ausilio del Ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti.

La nuova extra-tassa, dunque, si applicherà non già sui capitali rientranti bensì sugli eventuali capitali giù scudati il cui ammontare, grazie allo scudo fiscale del 2001-2002, del 2003 e del 2009-2010, equivale a 182 miliardi.

Il prelievo, fissato intorno all’1,5%, dovrebbe dunque garantire un extragettito pari a circa 2,73 miliardi di euro che, per gli scopi prefissatisi dal  Governo Monti, potrebbero risultare essere davvero molto utile e soddisfacente.