sekumpul faktascarlotharlot1buycelebrexonlinebebimichaville bloghaberedhaveseatwill travelinspa kyotorippin kittentheblackmore groupthornville churchgarage doors and partsglobal health wiremclub worldshahid onlinestfrancis lucknowsustainability pioneersjohnhawk insunratedleegay lordamerican partysckhaleej timesjobsmidwest garagebuildersrobert draws5bloggerassistive technology partnerschamberlains of londonclubdelisameet muscatinenetprotozovisit marktwainlakebroomcorn johnnyscolor adoactioneobdtoolgrb projectimmovestingelvallegritalight housedenvermonika pandeypersonal cloudsscreemothe berkshiremallhorror yearbooksimpplertxcovidtestpafi kabupaten riauabcd eldescansogardamediaradio senda1680rumah jualindependent reportsultana royaldiyes internationalpasmarquekudakyividn play365nyatanyata faktatechby androidwxhbfmabgxmoron cafepitch warsgang flowkduntop tensthingsplay sourceinfolestanze cafearcadiadailyresilienceapacdiesel specialistsngocstipcasal delravalfast creasiteupstart crowthecomedyelmsleepjoshshearmedia970panas mediacapital personalcherry gamespilates pilacharleston marketreportdigiturk bulgariaorlando mayor2023daiphatthanh vietnamentertain oramakent academymiangotwilight moviepipemediaa7frmuurahaisetaffordablespace flightvilanobandheathledger centralkpopstarz smashingsalonliterario libroamericasolidly statedportugal protocoloorah saddiqimusshalfordvetworkthefree lancedeskapogee mgink bloommikay lacampinosgotham medicine34lowseoulyaboogiewoogie cafelewisoftmccuskercopuertoricohead linenewscentrum digitalasiasindonewsbolanewsdapurumamiindozonejakarta kerasjurnal mistispodhubgila promoseputar otomotifoxligaoxligaidnggidnpp

Federalismo fiscale: le ragioni del no

Non solo fra gli oppositori politici ma anche fra i tecnici amministrativi e fiscalisti, sono parecchie le voci di perplessità quando non di aperta contestazione al federalismo fiscale, non tanto per il concetto in sé ma per come esso è stato delineato dal Governo Berlusconi.

I dubbi sorgono su diversi punti del disegno di legge. Non è ben chiaro, ad esempio, come l’autonomia finanziaria lasciata ad ogni ente territoriale si concili col dovere dello Stato italiano di garantire il rispetto dei parametri di Maastricht, che devono essere osservati dall’insieme complessivo dell’amministrazione pubblica, inclusi gli enti locali.


È poi tutto da definire il meccanismo dei costi standard, su cui è facile prevedere un’opposizione feroce da parte degli enti più spendaccioni (e questo accomuna ogni colore politico), ma altrettanto sconosciuti sono al momento anche i meccanismi di contribuzione al nascituro fondo perequativo nazionale, e di distribuzione delle risorse dello stesso alle aree più disagiate del Paese.

C’è anche da chiarire come mantenere la diversità delle cinque regioni speciali, in un sistema dove ogni Regione diverrà autonoma; Sicilia e Trentino – Alto Adige sono già sul piede di guerra.

Si teme inoltre un aumento complessivo della pressione fiscale, poiché la nascita o l’incremento delle imposte locali sarà presumibilmente superiore alla contestuale riduzione di quelle statali.


E non va dimenticato il paventato rischio “torre di Babele”: in un Paese dove ogni singolo ente avrà il potere di stabilire proprie imposte, agevolazioni e aliquote, il baratro del caos rischia di essere molto vicino.

E rimane, sopra ogni cosa, il nodo fondamentale da sciogliere, e cioè l’attuazione del federalismo politico. Finché non sarà stabilito una volta per tutte quali competenze riservare a Regioni ed enti locali, sarà anche impossibile adottare un sistema fiscale definitivo.