
Secondo il Presidente della Confcommercio è necessaria una terapia d’urto attraverso una riduzione della tasse che da un lato liberi finalmente l’economia, e dall’altro sostenga la crescita.



L’IPT è l’imposta provinciale di trascrizione, la tassa che si paga sui passaggi di proprietà e che alimenta le casse delle Province, e con questo decreto aumenterà sensibilmente.

L’Ipt è un’imposta che viene pagata sui passaggi di proprietà e con il federalismo fiscale, questa imposta potrebbe subire rincari notevoli.

Sono stati accolti gli emendamenti dei democratici contro i tagli alle Regioni e quello proposto dalle Regioni per il reintegro di 425 milioni per il trasporto pubblico locale.

Al tempo stesso però arriva lo scontro con le regioni sul decreto legislativo del fisco municipale. Come dichiarato da Vasco Errani, presidente della Conferenza, le Regioni hanno detto al governo che dal momento che non sono stati onorati i contenuti dell’accordo, l’intesa non c’è. Errani ha anche avverti che l’accordo deve essere concretizzato rapidissimamente.

Umberto Bossi, leader della Lega Nord, ha dichiarato dopo il voto che adesso arriva la parte più difficile, cioè quella che riguarda il federalismo regionale e provinciale.

Umberto Bossi, il leader della Lega Nord che vuole fortissimamente il decreto, ha dichiarato: “Meglio essere sicuri”.

Berlusconi ha risposto a Bossi, il quale chiedeva di non tirare avanti solo per galleggiare, dicendo che esistono le basi per portare a compimento i progetti iniziati, partendo proprio dal federalismo, tanto caro al leader della Lega Nord.

Dopo tanti tentativi del governo per modificare il testo è stato respinto, però in serata è stata convocato un consiglio dei ministri straordinario che ha approvato il decreto, non curandosi della decisione della Bicamerale.
Umberto Bossi ha dichiarato che finalmente i comuni avranno le risorse senza andarle a chiedere col cappello in mano ed i soldi rimarranno dove vengono prodotti.

Nella notte si è tenuto un vertice tra la Lega Nord ed il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, per fare il punto della situazione, dopo che negli ultimi giorni il ministro Roberto Calderoli ha portato avanti le trattative.

Questa bozza prevede che possa essere stabilita una tassa di soggiorno tra 0,5 e 5 euro a notte in base alla classificazione della struttura in questione, secondo criteri di gradualità, con il relativo gettito che è destinato a finanziare interventi in materia di turismo.