Al Senato nuovo no alla riforma della legge elettorale

di Redazione Commenta

Continua il dibattito sulla nuova legge elettorale. Nessun accordo all'orizzonte e intanto il tempo per vararla diventa sempre più esiguo.

Dopo l’ennesima rottura delle trattative tra PD e PDL al Senato, si allontana sempre di più la possibilità di poter andare al voto con una legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti.  L’attuale legge, definita “Porcellum” a ragion veduta, non lega in alcun modo il cittadino al proprio candidato, anzi permette ai partiti di presentare liste progettate a tavolino, problema che sarebbe superato se si reintroducessero le preferenze.

Ma il grosso della questione, non verte soltanto sulla preferenza o meno, c’è anche l’attribuzione del premio di governabilità. Su questo punto nemmeno si riesce a trovare un accordo. L’ultima proposta fatta, arriva dal senatore Gaetano Quagliariello che propone un premio di 50 seggi al partito che supera il 25% dei voti. Ma per il PD appare più come una provocazione, in quanto è ormai quasi chiara la posizione di Berlusconi al quale andare al voto con l’attuale sistema elettorale non dispiacerebbe e quindi molti dei suoi uomini seguono questa linea facendo saltare il tavolo della trattativa.

Sul banco della discordia c’è anche il tetto di spesa (80 mila euro) per la campagna elettorale dei singoli candidati. Questa proposta è stata avanzata dal PD per rendere la competizione elettorale più equilibrata e sopratutto evitare che personaggi alla stregua di un Fiorito possano, con investimenti economici assurdi, gestire campagne elettorali faraoniche. Ma anche su questo punto arriva lo stop del PDL che fa slittare il voto al Senato a data da destinarsi.

NUOVA LEGGE ELETTORALE L’EMENDAMENTO ANTI-GRILLO

Quindi per ora tutto resta com’è e il tempo per votare una nuova legge elettorale sembra molto esiguo. Intanto oggi è stato indetto, a Palazzo Grazioli, un summit del PDL che vedrà la  presenza di Berlusconi, Alfano, i coordinatori, i capigruppo e i vice. Alfano così come Gasparri e Quagliariello dichiarano di essere favorevoli a scrivere una nuova legge elettorale ma sembra che sarà difficile convincere il cavaliere, nonostante il monito del Presidente della Repubblica che si auspica vivamente un accordo e lo stesso Governo che non interviene nella questione ma fa sapere di essere favorevole ad una nuova legge elettorale.

► REFERENDUM CONTRO IL PORCELLUM

► IL PREMIER MONTI E LA NUOVA LEGGE ELETTORALE