Il Premier Mario Monti e la nuova legge elettorale

di Gianni Puglisi Commenta

Il problema, non avrebbe mancato di sottolineare il Premier Mario Monti, starebbe più nella percezione dell'insicurezza e dell'incertezza che permeerebbe tutti i partiti italiani sulla delicata questione della riforma della legge elettorale che non sulle elezioni in quanto tali.

Ciò che oggi si sa con certezza, come il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti non avrebbe mancato di notare, è che alle elezioni politiche, siano esse nel 2012 piuttosto che, giunta a naturale scadenza l’attuale legislatura, nel 2013, non si potrà più andare con l’attuale legge elettorale che, certamente, necessiterebbe di importanti e sostanziose modifiche affinché possa garantire la piena, e serena, governabilità al partito, agli uomini o alla coalizione legittimamente eletti e scelti dai cittadini italiani.

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Il Premier Mario Monti, in particolar modo, si sarebbe espresso sulla questione sostenendo che: “lo scenario peggiore, quello che voglio esorcizzare sarebbe quello di elezioni alla scadenza naturale, e quindi non anticipate, ma a cui si arrivasse senza una riforma elettorale e in un clima di disordinata rissa tra i partiti”.

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Disordinata rissa tra i partiti che, stando alle parole del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, avrebbe una reale e concreta efficacia nel confronti dello spread, e dunque nei confronti dei mercati e, ancor prima, di tutti i cittadini, i risparmiatori, gli investitori e gli speculatori italiani ed europei, ben più preponderante e marcata che non la data delle elezioni stesse.

DETTAGLI DECRETO SEMPLIFICAZIONI 2012

Il problema, non avrebbe mancato di sottolineare il Premier Mario Monti, starebbe più nella percezione dell’insicurezza e dell’incertezza che permeerebbe tutti i partiti italiani sulla delicata questione della riforma della legge elettorale che non sulle elezioni in quanto tali.