Fiat Italia non chiuderà alcuno stabilimento

di Gianni Puglisi Commenta

A far la fine di Termini Imerese, secondo le indiscrezioni, sarebbero potuti essere gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano

Tempo fa davamo notizia, proprio su questo blog, della possibilità, paventata dallo stesso Sergio Marchionne in un’intervista al Corriere della Sera, che Fiat Italia dovesse chiudere, in caso di risultati poco soddisfacenti, dal punto di vista delle vendite e, soprattutto, delle esportazioni oltreoceano, alcuni propri stabilimenti di produzione.

FIAT ITALIA POTREBBE CHIUDERE ALCUNI IMPIANTI

A far la fine di Termini Imerese, secondo le indiscrezioni, sarebbero potuti essere gli stabilimenti di Mirafiori e Pomigliano (quello del famigerato accordo poi esteso, con una mossa a sorpresa, a tutti gli impianti italiani della Fiat).

ACCORDO DI POMIGLIANO ESTESO AD OGNI STABILIMENTO

Eppure, nella tarda mattinata di oggi, sarebbero giunte le smentite, congiunte, sia dei vertici della Fiat, nelle persone di Sergio Marchionne e John Elkann, sia del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nella persona del ministro Elsa Fornero.

SERGIO MARCHIONNE E’ TRA GLI UOMINI PIU’ INFLUENTI AL MONDO

I primi, però, piuttosto che smentire ufficialmente la notizia, avrebbero puntato il dito contro il sito Affari Italiani semplicemente confutando i piani industriali, assolutamente ipotetici e privi di qualsivoglia fondamento, che sarebbero stati pubblicati dal su indicato sito in un recente articolo.

Affari Italiani, dunque, potrebbe aver sbagliato nei tempi, nei modi e nei dettagli ma, mancando una secca smentita ufficiale da parte dei diretti interessati, potrebbe aver colto nel segno riassumendo la sostanza delle ultime dichiarazioni, quelle si, ufficiali, dei vertici Fiat.

La smentita del Governo Monti, inoltre, pur autorevole com’è giusto che sia ci sembra fuor di luogo e, sostanzialmente, inaffidabile in considerazioni di alcuni fatti, ormai assodati quali il succitato accordo e l’uscita della Fiat da Confindustria, che dimostrerebbero come l’azienda italiana sia al di fuori di ogni controllo.