Disoccupazione in Italia per l’istat è nuovo record negativo

 Il tasso di disoccupazione in Italia fa registrare un nuovo record negativo superando il muro dell’11% per assestarsi all’11,1% dato comunque in crescita se si pensa che a settembre eravamo al 8,8% e quindi in soli due mesi abbiamo avuto un tasso di crescita negativo di 2,3 punti percentuale. Questo è ciò che rende noto l’Istat spiegando che tenendo conto delle serie storiche trimestrali di questi anni il mese scorso si attesta come il mese con tasso più alto di disoccupazione dal 1999.

La disoccupazione è arrivata al 10,5%

Gli effetti della riforma del mercato del lavoro e della riforma delle pensione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ancora tardano a farsi sentire e, nonostante l’economia e la finanza stiano andando decisamente meglio che in passato, con i mercati in forte rialzo per tutto il mese di agosto 2012 e lo spread ormai stabile intorno a quota 400, la disoccupazione continuerebbe a crescere e l’occupazione a tempo indeterminato continuerebbe a decrescere.

Articolo 18 nel resto d’Europa

Il vertice di ieri pomeriggio tra il Governo Monti e le parti sociali, al quale avrebbero presieduto tutti i più importanti esponenti dell’attuale esecutivo (dal ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero), i rappresentati delle sigle sindacali confederali (Susanna Camusso della CGIL, Raffaele Bonanni della CISL e Luigi Angeletti della UIL) e il presidente di Confindustria (Emma Marcegaglia), non si sarebbe certamente concluso, nonostante le attese dell’opinione pubblica tutta, nel migliore e più risolutivo dei modi.

Fiat Italia non chiuderà alcuno stabilimento

Tempo fa davamo notizia, proprio su questo blog, della possibilità, paventata dallo stesso Sergio Marchionne in un’intervista al Corriere della Sera, che Fiat Italia dovesse chiudere, in caso di risultati poco soddisfacenti, dal punto di vista delle vendite e, soprattutto, delle esportazioni oltreoceano, alcuni propri stabilimenti di produzione.

Nuova alleanza tra i sindacati contro il governo

La lettere all’Europa in materia di pensionamento spedita dal governo italiano all’Unione Europea che, tra le altre cose, contiene la ricetta con la quale l’Italia intende uscire dalla crisi da debito sovrano cercando di riconquistare la fiducia perduta e che, collateralmente, ha causato i continui downgrade da parte delle principali agenzie di rating di cui abbiamo parlato per tutta l’estate, ha fatto, letteralmente, inferocire le forze politiche e sociali avverse al governo e che, oggi, rischiano di tornare ad unirsi compatte pur di veder cadere l’attuale Esecutivo prima della naturale scadenza prevista per il 2013.

Lettera all’Europa in materia di licenziamenti

In questi ultimissimi giorni è stata presentata, dal governo italiano, una lettere d’intenti, rivolta all’intera Unione Europea, grazie alla quale rendere partecipi i Paesi membri della reale situazione di disagio vissuta dall’Italia, dei provvedimenti già adottati per la risoluzione dei più gravi problemi e per quelli che, dovessero rendersi necessari, saranno a breve presentati così da ottenere il plauso ed il sostegno dell’intera zona euro e, dunque, riceverne, ove servissero, anche aiuti finanziari che soprassiedano la speculazione in atto sul mercati mondiali, nel confronti del nostro Paese, a causa della continuo donwgrade cui è stato sottoposto nell’ultimo mese.

L’ITALIA HA PERSO LA FIDUCIA

I precari della scuola in un reality e la Sinistra s’indigna

In questi giorni sui canali Mediaset sta andando in onda il promo di un nuovo reality che andrà in onda su Canale Cinque che vedrà protagonisti un gruppo di insegnanti precari a cui viene garantito che chi arriverà alla fine si aggiudicherà dieci anni di stipendio fisso.
Ovviamente lo spot ha destato molte polemiche sia da parte dei molti precari, che proprio sabato sono scesi in piazza a manifestare sia da parte dei sindacati che da parte di Francesca Puglisi, responsabile scuola del PD.
Tutta l’Opposizione si è schierata contro la messa in onda di un programma atto a spettacolarizzare il dramma dei precari che sono stati appena licenziati dal Ministro Gelmini che anzichè incentivare i fondi alla scuola, sta tagliando gli operatori del settore.

licenziamento senza giusta causa: parla il giudice

Le differenze fondamentali fra le tre diverse situazioni di tutela del dipendente contro il licenziamento ingiustificato risiedono nelle conseguenze della decisione del giudice che riconosca la fondatezza delle ragioni del lavoratore.

Nell’ipotesi di tutela reale, infatti, il datore è obbligato a reintegrare il dipendente al suo posto di lavoro, con le medesime caratteristiche contrattuali che aveva in precedenza (mansione, stipendio, anzianità ecc.), versandogli inoltre tutti gli stipendi non corrisposti nel periodo del suo licenziamento, con un minimo garantito di cinque mensilità.

Come il datore di lavoro procede al licenziamento

Quali sono le condizioni richieste per cui il datore di lavoro possa procedere al licenziamento?

Occorre specificare che in caso di tutela reale od obbligatoria, ciascun dipendente può essere licenziato esclusivamente in presenza di giusta causa o di giustificato motivo oggettivo o soggettivo. In caso di tutela antidiscriminatoria, invece, tale requisito non è richiesto, e il licenziamento può avvenire “ad nutum” (ossia, senza giustificazione).

Licenziamento: legge 604/1966

La legge 604/1966 e l’articolo 18 della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) hanno fortemente ridotto in Italia la possibilità per qualsiasi datore pubblico o privato di interrompere un rapporto di lavoro subordinato.

Allo stato attuale, esistono nel nostro Paese tre diverse forme di tutela per il lavoratore: la dottrina giuslavoristica, infatti, distingue fra tutela reale, tutela obbligatoria e tutela antidiscriminatoria.