La disoccupazione è arrivata al 10,5%

di Gianni Puglisi Commenta

A rendere ben peggiore la situazione di quanto in realtà già non sia ci penserebbero, poi, i dati relativi ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato ed ai lavoratori precari.

Gli effetti della riforma del mercato del lavoro e della riforma delle pensione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ancora tardano a farsi sentire e, nonostante l’economia e la finanza stiano andando decisamente meglio che in passato, con i mercati in forte rialzo per tutto il mese di agosto 2012 e lo spread ormai stabile intorno a quota 400, la disoccupazione continuerebbe a crescere e l’occupazione a tempo indeterminato continuerebbe a decrescere.

RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18

In particolar modo, stando a quanto recentemente rilevato dall’Istituto Nazionale di Statistica, nel secondo trimestre del 2012 la disoccupazione sarebbe cresciuta del 2,7% su base annua andando di conseguenza a toccare il 10,5%.

RIFORMA DEL WELFARE 2012

Si tratta purtroppo, su base tendenziale, del dato più alto mai registrato a partire dalla fine del secondo trimestre dell’ormai lontano 1999.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

A rendere ben peggiore la situazione di quanto in realtà già non sia ci penserebbero, poi, i dati relativi ai lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato ed ai lavoratori precari.

I primi, mai cosi tanti nella recente storia italiana (ovverosia a partire dal 1993 stando a quanto dichiarato dell’ISTAT), sarebbero stati, nel secondo trimetre del 2012, addirittura 2.455.000 mentre i secondi, anche in considerazione dei lavoratori assunti con contratto di collaborazione, sarebbero stati, nel medesimo arco temporale, più di 3.000.000.