Referendum privatizzazione acqua 2011

di Redazione Commenta

Come già abbiamo detto in questi giorni, il 12 ed il 13 giugno ci sarà il referendum abrogativo in cui gli italiani sono chiamati a decidere su tre argomenti: la privatizzazione dell’acqua, il legittimo impedimento e il ripristino dell’energia nucleare.
Ieri abbiamo spiegato che cos’è il referendum sul legittimo impedimento e perchè bisogna andare a votare, mentre oggi vogliamo spiegare che cosa significa privatizzazione dell’acqua.
Prima di tutto bisogna dire che la rete idrica in Italia è stata affidata all’inizio del ventesimo secolo alle aziende municipalizzate che garantiscono acqua potabile su tutto il territorio.



Nel 1990 però queste aziende sono state trasformate in “aziende speciali”, sempre di dominio pubblico e senza nessun fine di lucro; nel contempo però è stato reso possibile l’accesso al servizio anche da parte di aziende private, che possono essere di proprietà pubblica mista o privata che quindi sono società giuridiche a fini di lucro quindi soggette a tassazione degli utili che producono.
Spesso queste aziende speciali sono delle multiutilities che operano in altri settori come quello dei rifiuti o dell’energia; se i servizi idrici venissero privatizzati si bloccherebbe la possibilità di trasferire fondi di denaro pubblico agli operatori di settore, quindi arrecherebbe un danno ai contribuenti e un successivo aumento del prezzo dell’acqua all’acquirente finale.

Perchè andare a votare?
Sono state raccolte ben un milione e 400 firme che ha dato il via alla Corte di Cassazione di indire un referendum che permetterà ai cittadini di esprimersi riguardo l’abrogazione dell’articolo 23 bis della Legge n. 133/2008 che favorisce la privatizzazione del servizio idrico e l’articolo del Codice dell’Ambiente n. 154 del D.L. n. 152/2006 che prevede una remunerazione sull’erogazione del servizio.
Se si vota No o non si vota affatto, gli enti locali dovranno aprire definitivamente ai privati il mercato, mantenendo la proprietà dell’acqua, ma affidandone a terzi la gestione industriale che porterebbe quindi ad un costo elevato sulla bolletta.
Invece se si vota SI, si blocca la privatizzazione di un bene primario e fondamentale di tutti.

Accettare che venga privatizzata l’acqua sarebbe quindi come ritrovarsi sulla bolletta la voce relativa al consumo di aria respirata; una follia.