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Striscia la notizia contro gli sprechi alimentari

Da qualche mese il tg satirico Striscia la Notizia si sta occupando degli sprechi di cibo che avvengono in Italia, in modo particolare quello che i negozi delle grandi distribuzioni buttano via a fine giornata e che non può essere riutilizzato per le associazioni di volontariato, come ad esempio la Caritas o le mense sociali, non perchè sia scaduto, ma a causa delle politiche messe in atto.
Ieri hanno fatto vedere che a Roma vengono destinati all’immondizia ben 250 quintali di pane tutti i giorni nella sola provincia; pane ed altri derivati come pizze, focacce, salatini, grissini e dolci che vengono rimandati indietro alle fabbriche che li producono e che li gettano via.



A dare la notizia è stato Giancarlo Giambarresi, il presidente dei Panificatori italiani e della Confcommercio, il quale spiega che ciò avviene a causa della politica dei supermercati, che seguono la regola degli scaffali sempre pieni; ossia la legge di marketing che sostiene che gli scaffali devono risultare ricchi di cibo in modo da invogliare il cliente a comprare, credendo che sia fresco e buono, avendo anche una maggiore possibilità di scelta.
Questo però alla sera rimane invenduto perchè troppo e quindi viene gettato nella spazzatura perchè risulterebbe essere vecchio e non “appena sfornato” il giorno successivo.
Giambarresi, e non solo lui, chiede che venga dato al banco alimentare o alla Caritas, in modo da distribuirlo gratuitamente alle persone meno abbienti che si rivolgono a queste associazioni per poter mangiare.
Se poi, non si vuol fare un discorso di educazione civica e moralmente rispettabile come questo, la si può mettere sul piano ambientale: lo spreco porta a dover produrre di più e a sfruttare le risorse dissennatamente, aumentando l’inquinamento, distruggendo gli ecosistemi e producendo prodotti scadenti e potenzialmente tossici come gli OGM, per riuscire ad abbattere i costi superflui.
Pensiamo a tutta la carne che si butta via e a tutti gli animali uccisi e finiti così nella spazzatura: questo dovrebbe davvero farci riflettere sul fatto che nulla sulla terra è infinito e che, quando finisce, un altro posto dove andare non ce l’abbiamo.
E’ importante fermarsi un momento a riflettere sulle implicazioni di un consumismo sfrenato può portare ora della fine, tra qualche anno e soprattutto bisognerebbe pensare che la civiltà che spreca è solo un terzo del pianeta, gli altri due terzi muoiono di fame.