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Polemiche sull’Ilva

Nuova giornata di bufera sulla politica italiana, o meglio su alcuni suoi esponenti e sulle loro dichiarazioni disinvolte. Non che sia nostro interesse stigmatizzare o emettere giudizi di valore su determinati argomenti, fatto sta che la censura morale su alcune delle frasi a effetto che hanno fatto il giro degli organi di stampa – e che come sempre accade ultimamente sono travasate nel mondo dei social scatenando l’ira dei più – è nostro diritto. Diciamo che la scorsa due giorni ha dato ampio adito alle polemiche con le frasi a sfondo razzista di Calderoli e con l’uscita di Bondi sull’Ilva di Taranto.

Striscia la notizia contro gli sprechi alimentari

Da qualche mese il tg satirico Striscia la Notizia si sta occupando degli sprechi di cibo che avvengono in Italia, in modo particolare quello che i negozi delle grandi distribuzioni buttano via a fine giornata e che non può essere riutilizzato per le associazioni di volontariato, come ad esempio la Caritas o le mense sociali, non perchè sia scaduto, ma a causa delle politiche messe in atto.
Ieri hanno fatto vedere che a Roma vengono destinati all’immondizia ben 250 quintali di pane tutti i giorni nella sola provincia; pane ed altri derivati come pizze, focacce, salatini, grissini e dolci che vengono rimandati indietro alle fabbriche che li producono e che li gettano via.

Smog rischio multa dall’Unione Europea per l’Italia

Arriva direttamente dalla Commissione Europea un ultimatum all’Italia sul tema dell’inquinamento.

La Commissione ha chiuso l’istruttoria nei confronti del nostro paese sul mancato rispetto dei limiti di inquinamento e ha lanciato l’ultimatum: il governo dovrà inviare a Bruxelles documenti per dimostrare che ha messo in atto una lotta efficace contro lo smog.

Se l’Italia non dovesse rispondere in maniera adeguata scatterà il deferimento dalla Corte di giustizia europea, con conseguente multa.

Pacchetto-clima: la posizione del Governo italiano (2)

Accanto a tutti i temi sollevati, già espressi da tempo, il nostro capo del Governo Silvio Berlusconi ha messo in luce al recente Consiglio europeo altri due fattori nuovi, che hanno rafforzato ulteriormente la sua complessiva contrarietà al pacchetto-clima, almeno per così come oggi è formulato.

Innanzitutto, Berlusconi pone l’accento sulla gravissima e duratura crisi finanziaria dall’entità ancora incalcolabile, che già dì per sé mette in pesante difficoltà qualunque impresa, rendendola dunque ancora più impreparata a sopportare gli oneri legati alle misure contro l’emergenza climatica.

Pacchetto-clima: la posizione del Governo italiano

Le prime perplessità erano state espresse da tempo, ma è in occasione del recente Consiglio Europeo di Parigi che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha indicato con tutta evidenza la sua contrarietà a diversi punti del pacchetto-clima approntato in sede comunitaria, invocando fra l’altro una discontinuità rispetto all’azione del Governo Prodi. “Io non avrei firmato”, ha detto espressamente Berlusconi gelando i suoi interlocutori.

Il premier ritiene infatti che queste misure siano eccessivamente penalizzanti per le imprese europee, specie considerando che le aziende concorrenti nordamericane e asiatiche non avranno gli stessi problemi poiché i rispettivi Governi non hanno firmato il protocollo di Kyoto.