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Scotland Yard ammette errori sulla morte di Mark Duggan

Emergono nuovi particolari a una decina di giorni di distanza dall’uccisione del pregiudicato Mark Duggan che ha fatto esplodere di fatto la protesta contro le Forze dell’Ordine in gran parte dell’Inghilterra.

Scotland Yard, la Commissione indipendente che vigila sul comportamento della polizia inglese, ha ammesso infatti attraverso le pagine del Guardian, alcuni errori sulle notizie rese pubbliche alla stampa.


Sul tabloid inglese si legge che “ai giornalisti potrebbero essere state divulgate delle notizie ingannevoli che di fatto avrebbero fatto degenerare la situazione”. Tutta la press britannica, infatti, avrebbe parlato – riferendosi a Mark Duggan – di un morto durante una sparatoria con la polizia ed invece il pregiudicato di colore, 29 anni, appena, secondo le ultime indiscrezioni, non era armato: “Potrebbero essere inavvertitamente state divulgate delle informazioni non veritiere – ha affermato la Commissione -. Nelle ore subito successive alla morte di Duggan, prima che arrivasse il rapporto su come si era svolto il fatto, i giornalisti potrebbero essere stati portati in una direzione sbagliata.

Nei comunicati ufficiali diramati successivamente, però, non si legge mai di uno scambio di colpi” – aggiunge la Ipcc. Sarebbe dunque la disinformazione, secondo Scotland Yard, ad aver innescato la guerriglia che con ieri ha contato la sua quinta vittima. Si tratta di Richard Mannington Bowes, ferito gravemente lunedì mentre cercava di spegnere un incendio nel quartiere Ealing, alla periferia di Londra. L’uomo, 68 anni, è morto a causa delle ferite riportate alla testa.