Federalismo fiscale: rischiano i comuni del Sud

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Con l'introduzione del federalismo fiscale, i capoluoghi di provincia perderanno oltre 445 milioni di euro in totale.

Come abbiamo già scritto su Borsa Finanza, con l’introduzione del federalismo fiscale, i capoluoghi di provincia perderanno oltre 445 milioni di euro in totale.

Il calcolo è stato eseguito da uno studio del Partito democratico, realizzato dal senatore Marco Stradiotto sui dati della Commissione tecnica paritetica per l’attuazione del federalismo fiscale (Copaff).

Come evidenzia lo studio, la differenza tra nord e sud però sarà molto ampia, con i capoluoghi del sud che saranno nettamente penalizzati in confronto a quelli del nord.

I 92 capoluoghi di provincia dello studio, con il passaggio all’autonomia impositiva prevista dalla riforma, perderanno in totale 445.455.041 euro, secondo quanto risulta dal confronto tra i trasferimenti relativi al 2010 e il totale del gettito dalle imposte devolute in base al decreto attuativo sul fisco comunale. 52 saranno i capoluoghi con benefici dal federalismo, 40 quelli penalizzati.

L’Aquila e Napoli saranno i due comuni a perdere maggiormente, rispettivamente 26.294.732 euro pari al 66% delle risorse e 392.969.715 euro pari al 61%. Altri comuni del sud molto penalizzati saranno Messina -59%, Potenza -56%, Palermo e Cosenza -55%, Taranto -50% e Roma -10%.

Il comune italiano che guadagnerà più di tutti sarà invece Olbia, grazie soprattutto alle tante secondo case abitate pochi mesi all’anno, che metterà a segno un incremento del 180%. Guadagneranno anche Imperia +122%, Parma +105%, Padova +76%, Siena +68%, Treviso +58%, Milano +34% e Bologna +40%.

Anche al nord però alcuni comuni saranno penalizzati, come Torino e Genova, rispettivamente -9% e -22%.