Il governo Letta ottiene la fiducia e si concentra sulle riforme istituzionali

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Il governo Letta ha ottenuto la fiducia nei due rami del Parlamento e ora punta a un patto per il 2014. La fiducia, resasi necessaria dopo che il Pdl si è scisso con Forza Italia che è andata all’opposizione, è stata ottenuta con una maggioranza numericamente minore rispetto alla precedente basata sul governo delle larghe intese, ma più coesa. In effetti, l’appoggio del Nuovo Centrodestra è assicurato e il governo Letta può programmare il 2014 con relativa tranquillità. Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha affermato “Ci sono le condizioni per definire nelle prossime settimane un nuovo patto di governo per il 2014. Il grande obiettivo entro il quadro temporale dei 18 mesi è avere istituzioni che funzionino e una democrazia più solida”.
L’aspetto principale è quello delle riforme istituzionali, e oggi Renzi ha rimarcato l’importanza di tagliare i costi della politica. Per Letta tra gli obiettivi ci sono la riduzione del numero dei parlamentari, l’abolizione delle province e la modifica delle funzioni delle regioni.
Tra le cose importanti da fare c’è anche la nuova legge elettorale. Letta ha detto: “La sentenza della Consulta ci ha liberato della peggior legge elettorale d’Europa”. E poi “si deve evitare un eccesso di frazionamento della rappresentanza che ci condannerebbe all’ingovernabilità, la democrazia dell’alternanza ci impone di orientarci verso meccanismi maggioritari. Finalmente sono state cancellate le liste bloccate, un inno alla cooptazione. È necessario creare un legame tra elettori e eletto. Nessuno pensi a una legge punitiva nei confronti di altri”.
Il Presidente del Consiglio ha anche parlato dell’importanza di eliminare il finanziamento pubblico ai partiti e di fare la riforma entro l’anno. Letta ha anche criticato chi vuole il caos e si è rivolto anche a Beppe Grillo: “Le istituzioni esigono sempre rispetto e a maggior ragione in un tempo amaro in cui si tenta di immiserire questa aula con azioni e parole illegittime che avallano la violenza, mette all’indice i giornalisti e vuole fare macerie della democrazia rappresentativa e arriva ad incitare all’insubordinazione le forze dell’ordine”.