Governo verso la verifica della maggioranza in aula

di Redazione Commenta

Maggioranza appesa ad un filo sul voto odierno alla Camera. Benchè l'approvazione del Rendiconto Generale non rappresenti un voto politico, oggi il Governo verifica i numeri della maggioranza in aula in vista del prossimo voto di fiducia.

Non è certamente “amor di Patria” quello che anima in queste ore tumultuose le fila del PdL, perché se così fosse lo scenario politico italiano sarebbe cambiato già a partire dal 14 dicembre 2010, giorno il cui il Governo ha battuto, seppure di misura, l’opposizione ottenedo la fiducia in aula alla Camera dopo la rottura con Gianfranco Fini.


Proprio in queste ore il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dopo il vertice di ieri ad Arcore con i figli e i fedelissimi, chiama a raccolta le truppe, convoca i “traditori”, i “frondisti”, i “malpancisti”, cercando di recuperare qualche numero perché sebbene il voto odierno non si possa definire “politico” (l’approvazione del Rendiconto Generale dello Stato è da sempre considerato un “atto dovuto”) la conta in Aula rappresenta il banco di prova per la fiducia che il Premier si appresta a chiedere sulla lettera presentata all’Unione Europea relativa alle misure anti-crisi che il Governo intende attuare.

lettera all’Europa in materia di pensionamento
lettera all’Europa in materia di licenziamenti

Quello che però realmente interessa ai “transfughi”, dichiarati e potenziali, è lo scenario futuro che li attende, dal momento che l’UDC di Casini non ha in mano i numeri per garantire a tutti un posto in un eventuale prossimo Esecutivo, sia esso il frutto di una nuova maggioranza parlamentare o che esca dalle urne. Se fosse lo stesso Berlusconi a fare un passo indietro si potrebbe lavorare ad una ipotesi un Governo di Transizione che rappresenti una sorta di continuità con quello attuale (ipotesi Letta o Schifani), ma se questo non dovesse avvenire, se come lo stesso Berlusconi continua a sostenere, si arriverà ad una mozione di sfiducia alla Camera, il discorso si complica e si apre la strada alle urne.