Immigrazione: e chi pensa ai rumeni?

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L'Europa però non può permettere nessuna discriminazione nei confronti di cittadini appartenenti ad uno stato membro..

Come sappiamo, in questi giorni è passata alla camera, con entusiasmo della Lega, la legge sulla sicurezza che prevede, tra le altre cose l’avvio del progetto della realizzazione di liste dedicate ai volontari per la sicurezza e l’inserimento del reato di clandestinità.

La Lega Nord ha voluto spiegare in più occasioni che il reato di clandestinità è stato aggiunto perchè la direttiva 114 dell’Unione Europea stabilisce che per espellere un persona è necessaria una sentenza in via definitiva e pertanto è stato necessario inventarsi un reato da giudicare.


Con questo reato la Lega non prospetta un sovraffollamento delle carceri poichè i processi avverrano per direttissima e le espulsioni, non i semplici fogli di via, avverranno in maniera veloce. Purtroppo però non è stato possibile prendere provvedimenti nei riguardi delle migliaia di cittadini rumeni ora nelle carceri italiane.


I flussi migratori provenienti dall’Europa dell’Est, e soprattutto da Romania e Bulgaria, sono infatti continui e molte volte si tratta di persone che lo stato di appartenenza non vuole più. Le carceri italiane sono infatti piene, con la percentuale maggiore, da cittadini europei provenienti da Romania, seguiti da Bulgaria.

L’Europa però non può permettere nessuna discriminazione nei confronti di cittadini appartenenti ad uno stato membro. Il flusso migratorio quindi doveva essere controllato e regolarizzato prima dell’ingresso di questi paesi nell’Unione Europea.