Riforma del mercato del lavoro: contratto di apprendistato

di Gianni Puglisi Commenta

Ciò potrà in futuro venir definitivamente scongiurato poiché la riforma del mercato del lavoro dovrebbe riuscire ad obbligare i datori di lavoro di tutta Italia sia ad assumere solamente un determinato numero di apprendisti sia a riqualificarne una buona parte alla scadenza del proprio contratto di apprendistato.

Una delle modiche più importanti che la riforma del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero avrebbe introdotto nel mercato del lavoro italiano riguarderebbe, come ci si potrebbe facilmente attendere, le più differenti tipologie contrattuali che, naturalmente, avrebbero subito profonde e radicali trasformazioni che li avrebbero portati ad essere, stando a quanto in più occasioni ribadito dal Governo Monti, strumenti di contrasto alla precarietà pur favorendo, più che mai, sia la flessibilità in entrata che la flessibilità in uscita.

RIFORMA DEL LAVORO SFATA IL MITO DELL’ARTICOLO 18

Ciò parrebbe essere particolarmente vero soprattutto in relazione al contratto di apprendistato che, importantissimo per milioni di giovani italiani, poiché unica e reale via di accesso al lavoro e, soprattutto, alla sottoscrizione di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, sarebbe purtroppo diventato, per lo meno negli ultimi anni, fonte di incertezza e precarietà sia per l’impossibilità dei datori di lavoro di confermare o migliorare il contratto dei propri apprendisti sia per la volontà dei datori di lavoro di sfruttare l’apprendistato per ottenere manodopera a basso costo così da non sentire la necessità di assumere, immediatamente, personale qualificato.

RIFORMA DEL WELFARE 2012

Ciò potrà in futuro venir definitivamente scongiurato poiché la riforma del mercato del lavoro dovrebbe riuscire ad obbligare i datori di lavoro di tutta Italia sia ad assumere solamente un determinato numero di apprendisti sia a riqualificarne una buona parte alla scadenza del proprio contratto di apprendistato.

A partire dal 2013, per esempio, il rapporto tra dipendenti qualificati regolarmente assunti a tempo indeterminato ed apprendisti, allo scopo di ridurre le attuali ed indiscriminate assunzioni di personale apprendista, verranno modificate come di seguito:

– 2 apprendisti ogni 3 dipendenti qualificati per tutte le aziende oltre i 15 dipendenti

– 1 apprendista ogni dipendente qualificato per tutte le aziende sotto i 10 dipendenti

– 0 apprendisti ogni 3 dipendenti qualificati per aziende senza maestranze qualificate.

RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

A ciò si aggiungerà, come ribadito poc’anzi, l’obbligatorietà dell’assunzione alla scadenza del contratto di apprendistato che, per le aziende il cui effettivo personale superi le 15 unità, riguarderà almeno il 50% di tutti gli apprendisti assunti negli ultimi 3 anni di attività.