L’incarico a Bersani ?

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Bersani vuole governare, Napolitano è titubante e le altre forze politiche sono in attesa di nuovi sviluppi. Il rito delle consultazioni di è ormai concluso, ma a quanto pare, le difficoltà che sulla carta si erano, in maniera intuibile, già previste prima dell’avvio delle consultazione non si sono dipanate. Perché la matassa è ingarbugliata, il Paese è indiscutibilmente fermo e la fase di stallo, tendenzialmente una fase di passaggio che caratterizza tutti i periodi immediatamente successivi alle elezioni politiche, questa volta è più lunga del previsto.

Le consultazioni di Napolitano

Il rito delle consultazioni ha assunto in seguito al complicatissimo risultato elettorale uscito dalle urne il 24 e il 25 febbraio un ruolo di fondamentale importanza. Il più delle volte si tratta di un passaggio quasi formale con le raccomandazioni di rito del Capo dello stato a quello che sale al Quirinale come Presidente del consiglio in pectore e che, di lì a poco, lo diventa. Ma questa volta i timori di Napolitano sono tutti più che fondati (leggi: Scontro Berlusconi-Bersani sul Quirinale). L’incarico a Bersani è quello che da un punto di vista strettamente formale, rappresenta la soluzione più giusta, ma è altrettanto vero che esporre non tanto il Partito Democratico, ma il nostro Paese a un governo che non riesce a prendere neanche la fiducia (ricordiamo il diverso criterio di attribuzione del premio di maggioranza previsto dalla nostra legge elettorale per i due rami del Parlamento) al Senato è enorme.

La candidatura di Bersani

L’idea del leader del Partito Democratico è formare ad ogni costo il proprio governo chiamando poi, e facendolo in modo assolutamente pubblico e trasparente, ogni altra forza dell’arco parlamentare a prendersi le proprie responsabilità di fronte ad ogni votazione. Bersani vuole aprire il suo governo sottoponendo di volta in volta tutte le forze parlamentari alla sfida del cambiamento, sempre che, alla prima sfida, cioè al voto di fiducia in Senato, sia il Pd il vincitore (leggi anche: La maggioranza di Bersani).