Referendum nucleare

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Il referendum si propone di realizzare sul territorio nazionale impianti per la produzione di energia nucleare e l'utilizzo si impianti di terza generazione

Dato che oggi si sta votando alla Camera la fiducia al decreto omnibus, è giusto fare un passo indietro e spiegare bene che cos’è il referendum sul nucleare.
Dopo aver spiegato approfonditamente i quesiti referendari sulla privatizzazione dell’acqua e sul legittimo impedimento, oggi spieghiamo in cosa consiste il referendum sul nucleare.
La questione del nucleare è stata proposta in ambito economico, ossia con lo scopo di favorire lo sviluppo economico dell’Italia, mediante l’introduzione di un nuovo tipo di energia.
Il referendum si propone di realizzare sul territorio nazionale impianti per la produzione di energia nucleare e l’utilizzo si impianti di terza generazione.



Il problema però è che i costi per la realizzazione, la messa in sicurezza e del funzionamento delle centrali nucleari è molto elevato e gli impianti che sono presenti sul territorio nazionale (come per esempio quello di Trino Vercellese in Piemonte) non sono in grado di produrre energia in sicurezza.
Ma soprattutto ricordiamo che la spesa per il mantenimento e la produzione di energia atomica, supera quelli che sarebbero gli effettivi guadagni e non sarebbero in grado di far fronte alla richiesta energetica di tutto il paese.
Altra cosa fondamentale è lo smaltimento delle scorie radioattive, che a tutt’oggi non vi è modo di eliminarle, nè di rendere neutrali elementi come plutonio e uranio esausti, che dopo il loro ciclo vitale, vengono soltanto stoccati ed interrati, provocando seri problemi ambientali.
il testo del referendum sul nucleare infatti chiede se si vuole abrogare la legge che vuol realizzare ed individuare siti adatti per la produzione dell’energia nucleare.
Se non volete che il nucleare sia la principale fonte di energia in Italia dovete votare Sì, assicurando un futuro sereno ai vostri figli, se invece votate No, o non vi recate a votare, l’energia nucleare prenderà piede in Italia, con forti danni per l’ambiente e costi più elevati sulla bolletta.
Pensate bene che futuro preferireste. La Sardegna ha già espresso il suo no alla realizzazione del nucleare.