
Le reazioni alle regionali abruzzesi





Il partito guidato da Umberto Bossi sta lavorando alacremente da mesi per giungere ad un accordo il più ampio possibile sulla riforma federalista dell’assetto dello Stato, con particolare attenzione al federalismo fiscale.


Sebbene il ministro precisi con chiarezza che per le scuole elementari il precedente modulo dei tre insegnanti per due classi “è morto e sepolto”, il progressivo instaurarsi del maestro unico, o per meglio dire “prevalente”, sembra subire qualche contraccolpo.

Sarà emanato un decreto interministeriale che spieghi nel concreto in cosa consista questa misura e quali saranno i benefici per le famiglie.

La maggioranza ha sostenuto in maniera compatta la posizione del premier. Solo il reggente di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa si è dichiarato poco propenso a riaccogliere l’UDC fra le file del centrodestra: “Dico sì ma a patto che la smetta di fare la politica dei due forni alleandosi una volta con noi e l’altra con la sinistra”.

Si trattava di una delle misure più apprezzate trasversalmente dai cittadini fra tutte quelle adottate in cinque anni di governo del centrodestra, giacché costituiva un aiuto rilevante alle famiglie che si trovavano a dover sostenere le spese per il nuovo arrivato.

Il Presidente del Consiglio ha quindi ritenuto che non ci sono più i tempi per procedere ad una modifica della legge elettorale per le Europee dell’anno prossimo, e dunque si manterrà la normativa esistente.

Parlando con i giornalisti, il premier è intervenuto a tutto campo su diverse questioni sul tappeto. Innanzitutto, è tornato a dire la sua sul tema della Giustizia, per la quale una profonda riforma è, a sua opinione, inevitabile.

Fra i più convinti sostenitori dell’idea di Veltroni di sganciare il PD dalla sinistra radicale, Follini da tempo risulta essere uno degli esponenti democratici che più lavora per un’alleanza duratura con l’Unione di Centro alternativa al centrodestra.