Margaret Thatcher è morta quest’oggi all’età di 87 anni. E’ stata primo ministro britannico dal 1979 al 1990, quindi l’intero decennio degli anni ’80, unica donna a ricoprire quel ruolo in Inghilterra. Si è spenta questa mattina nella sua suite all’Hotel Ritz, nel centro della City. Nacque nel lontano 1925 a Grantham, nel Lincolnshire, e nel decennio del sua carica istituzionale è stata anche leader del partito conservatore britannico. Per lei non verranno indetti funerali di stato, come del resto aveva fatto sapere la stessa Thatcher, ma comunque all’interno del mondo istituzionale inglese si avverte l’importanza dell’ultimo saluto che sarà equiparato a quello della Regina Madre o di Lady Diana.
politica estera
Obama si taglia lo stipendio
Anche l’uomo più potente del mondo si riduce lo stipendio. Stiamo parlando del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama che fa la sua parte nel momento di crisi economica che sta vivendo il mondo intero (leggi anche: Il salvataggio di Cipro). In effetti definire Obama l’uomo più potente del mondo è forse una banalizzazione, ma, a ben guardare, è una banalizzazione fino a un certo punto. E, soprattutto, si tratta di una notizia assolutamente degna di nota perché ad abbassarsi in modo autonomo lo stipendio è proprio lui, Barack Obama.
Il salvataggio di Cipro
Una soluzione formale per la crisi di Cipro c’è. Nella tarda serata di ieri è stato raggiunto un accordo per sbloccare una prima ondata di aiuti e per cercare di evitare il fallimento dell’isola. Un fallimento che sarebbe stato sinonimo di bancarotta per l’intero Stato e avrebbe rappresentato un precedente degno di nota: Cipro sarebbe stato il primo Stato ad uscire dall’euro. Si tratta di un accordo sanguinoso per la condizione delle finanze dell’isola e per moltissimi risparmiatori privati di Cipro, ma, a quanto pare, si è trattato comunque della soluzione meno dolorosa.
Londra taglia le tasse alle imprese: aliquota al 20%
Mentre in Italia, tutto è fermo, tutto giace e il debito pubblico sale come quello che la pubblica amministrazione ha nei confronti del pagamento dell’IVA, in Inghilterra invece sembra invece che il governo conservatore abbia le idee chiare su come rilanciare il Paese. La batosta della perdita della tripla A scotta ancora agli inglesi, che ci tengono a restare una delle più grandi economie mondiali. Per recuperare il loro primato il cancelliere Gerge Osborne, under 40, non abbandona la politica di austerità che ormai interessa tutta l’Europa, però pensa bene di rilanciare le imprese riducendo entro il 2015 l’aliquota al 20%.
Papa Francesco I
Il nuova Papa è il cardinale Jorge Mario Bergoglio, vescovo di Buenos Aires. Eletto, o meglio, nominato sommo pontefice ieri sera: la fumata bianca poco dopo le 19, l’attesa di poco superiore all’ora per attendere lo svolgersi dei riti dell’occasione e il nuovo Papa ha fatto il suo primo discorso poco dopo le 20. Il nome scelto è quello di Francesco I con un evidentissimo richiamo al culto di San Francesco d’Assisi.
Hugo Chavez è morto
Ieri, in tarda serata, è stato dato l’annuncio al mondo intero della morte dell’ultimo “caudillo” del sudamericano Hugo Chávez Firas nato a Sabaneta il 28 luglio del 1954. Chávez ha governato fino a ieri il Venezuela, forte dell’ennesima vittoria elettorale che lo eleggeva per la quarta volta consecutiva presidente di uno degli stati più importanti dell’america Latina. Simón Bolívar fu uno dei leader carismatici sudamericani al quale si ispirava, venerandolo a tal punto da collocare nel palazzo presidenziale una poltrona vuota detta del “Libertador” Bolívar accanto alla sua.
La Grecia è al collasso
La situazione della Grecia continua a sprofondare e far registrare record negativi. Il Paese non è quasi sull’orlo del baratro di una guerra civile come in questi ultimi giorni si legge in rete ma di certo la situazione non è delle migliori. L’austerity imposta dalla Troika per ottenere i 230 miliardi di aiuti fa ancora male e di sicuro non aiuta il rilancio del Paese. Secondo gli esperti la Grecia riuscirà a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel della crisi soltanto verso l’inizio del 2014.
Obama vota Monti
Obama vuole Monti. E boccia Berlusconi. E anche in Germania la pensano allo stesso modo. Questo, in potentissima sintesi, il contenuto delle dichiarazioni internazionali a meno di dieci giorni dall’apertura dei seggi elettorali. In effetti, potremmo dire, che non ci sono elementi di novità in quanto accaduto sullo scenario della politica internazionale negli ultimi giorni in merito alle prossime elezioni in Italia, ma la questione va spiegata meglio.
Bruxelles: bene la crescita italiana
L’Italia è tra i Paesi più virtuosi all’interno dell’Unione Europea. La definizione arriva in via ufficiale direttamente da Olli Rehn, commissario per gli Affari economici e monetari, e riguarda solo qualche aspetto della caratterizzazione economica dell’Italia in seno all’Unione Europea. Ma non per questo deve passare in secondo piano perché, nei fatti, testimonia due elementi: la validità della ricetta Monti – secondo Bruxelles – e la rinnovata fiducia nei nostri confronti da parte degli investitori internazionali.
Le nozze gay in Francia
Primo significativo passo verso il matrimonio omosessuale ieri in Francia. L’Assemblea nazionale ha votato sì al primo articolo del progetto di legge che riguarda il matrimonio per tutti e che, di fatto, apre alle nozze omosessuali. Il voto dell’Assemblea ha riguardato esclusivamente il primo articolo ma la rilevanza simbolica, oltre che la portata contenutistica del primo articolo, segnano una svolta epocale. Voto sull’intero testo il 12 febbraio.
Spagna | Fondi neri. Partito Popolare di Rajoy nei guai
Sembrava un’usanza solo italiana, quella di utilizzare i soldi pubblici per fini privati, invece ecco che spunta dalla Spagna un’inchiesta che svelerebbe l’acquisizione di denaro pubblico attraverso fondi neri da parte del Partito Popolare Spagnolo di Mariano Rajoy, di cui quest’ultimo è il maggiore esponente e allo stesso tempo capo dell’attuale governo spagnolo.
Meno poteri alle agenzie di rating
Nuove norme in arrivo per le agenzie di rating. Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì scorso un pacchetto di norme restrittive nei confronti delle agenzie di rating con l’obiettivo di ridurne il campo d’azione. E di depotenziare le ripercussioni dei loro ormai famigerati giudizi sull’economia internazionale che sanno spesso di bollettino medico sulle condizioni di salute di un Paese o di una moneta.