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Semplificazione dei contratti bancari

Dopo aver ritenuto illegale la commissione sul massimo scoperto, una delle ultime linee-guida per le banche italiane varate dalla Banca d’Italia, e a cui gli istituti di credito dovranno adeguarsi entro il 31 dicembre 2009, è davvero singolare.

Nonostante notevoli miglioramenti negli anni, infatti, Bankitalia ha ritenuto, sulla spinta delle segnalazioni delle associazioni dei consumatori, che vi sia ancora troppo “burocratese” nel linguaggio adottato dagli operatori bancari.


Così, i prospetti informativi e le clausole contrattuali dovranno essere al più presto adeguati ad un linguaggio molto più semplice e accessibile per tutti.

La direttiva ha anche offerto un’ampia serie di esempi a cui fare riferimento. Per esempio, si dovrà ridurre il più possibile l’utilizzo di congiuntivi e gerundi a favore del modo indicativo, mentre si dovrà utilizzare con parsimonia grassetti e sottolineature, al fine di mettere in risalto solo le parole o le frasi davvero importanti nel contesto del documento.


Bandito l’utilizzo di interi blocchi di frasi in maiuscolo, che appaiono più difficoltosi da leggere, così come i periodi più lunghi e tortuosi dovranno essere spezzati in proposizioni più semplici e intelligibili.
Frasi e termini di uso comune dovranno prevalere su quelli meno utilizzati nel linguaggio corrente: per esempio, “sottoscrivere” dovrà preferibilmente essere sostituito da “firmare”.

E non finisce qui: occorrerà eliminare congiunzioni e avverbi ridondanti che complicano le frasi, utilizzare per i paragrafi dei documenti dei titoli espliciti e indicativi sul contenuto, le espressioni indicate con una sigla dovranno essere almeno una volta indicate per esteso, schemi e tabelle sono preferibili a lunghi discorsi, suggerito l’inserimento di glossari per definire i termini più tecnici, eccetera eccetera.

Sarà ora interessante vedere come le banche adegueranno i loro prospetti per obbedire a queste originali direttive di Bankitalia.