Visco vuole ridurre stipendi e bonus dei banchieri

di Gianni Puglisi Commenta

Dovranno, inoltre, essere notevolmente più rosa consentendo, con maggior facilità, l'ingresso, nonché la conseguente e prolifica permanenza, delle donne, anche con famiglia, nei più differenti consigli di amministrazione delle più differenti banche.

Ignazio Visco, attuale Governatore della Banca d’Italia, avrebbe recentemente avuto modo di dichiarare, fortemente spalleggiato da quel Governo Monti che, in questi ultimi mesi, avrebbe fatto dei tagli dei costi e, soprattutto, dei tagli degli sprechi, il proprio obiettivo cardine,  che i tempi per una sostanziosa e, finalmente, convincente riforma del sistema bancario sono ormai maturi e che, nel minor tempo possibile, la Banca d’Italia procederà alla definizione delle manovre maggiormente idonee alla riduzione di stipendi e bonus dei dirigenti ed alla migliore composizione dei consigli di amministrazione.

I SUICIDI DELLA CRISI ECONOMICA

Ignazio Visco, in due parole, vorrebbe rendere i consigli di amministrazione delle banche italiane notevolmente più snelli e flessibili, sia dal punto di vista decisionale sia dal punto di vista della composizione degli stessi, e in cui gli stipendi dei top manager, compatibilmente con le più differenti congiunture economiche e finanziarie, siano fortemente e strettamente correlati ai risultati conseguiti.

RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011

Dovranno, inoltre, essere notevolmente più rosa consentendo, con maggior facilità, l’ingresso, nonché la conseguente e prolifica permanenza, delle donne, anche con famiglia, nei più differenti consigli di amministrazione delle più differenti banche.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLA CRISI ECONOMICA

Meno crediti, meno debito, meno compensi, più vigilanza e più donne potrebbe dunque diventare le caratteristiche portanti della cura per gli istituti di credito italiano che, nei prossimi mesi, il Governatore della Banca d’Italia vorrebbe creare ad hoc per fronteggiare, nel migliore dei modi, l’attuale crisi economica e finanziaria che, più di altri Paesi, avrebbe colpito anche e soprattutto l’Italia.

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