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Scende il rapporto deficit-PIL ma calano i consumi e il potere d’acquisto

 Migliora il rapporto tra decifit pubblico e Pil, infatti nei primi 9 mesi del 2012 si è registrato un miglioramento, rispetto al 2011 dello 0,5%, oggi il rapporto tra indebitamento netto e Pil si attesta al 3,7%. Tutto questo è sopratutto dovuto rilevante crescita della pressione fiscale, con il conseguente aumentito del 3,4% dell’entrate totali dello stato, con un peso nel rapporto con il Pil del 45,7% in netta crescita rispetto al 43,5% registrato nel corrispondete periodo del 2011.

Come superare la crisi secondo l’Unione Europea

Sarebbe stata approvata in queste ore, stando ad alcune indiscrezioni ufficiali lasciate trapelare dalle sedi istituzionali dell’Unione Europea, la prima di una lunga serie di bozze dalle quali dovrebbe nascere, in seguito alla prevista approvazione definitiva ed ufficiale di marzo 2012, la nuova Unione Economica Europea che renderà l’unione tra gli Stati europei non soltanto politica e sociale bensì concretamente finanziaria e, soprattutto, fiscale.

Fitch vede al ribasso il PIL italiano

La situazione, per l’Italia, è decisamente sempre più drammatica. Fitch, infatti, come tutte le principali agenzie di rating mondiali, ha tagliato il Bel Paese.

Secondo i dati diffusi grazie all’ultimo Global Economic Outlook, infatti, il PIL dell’Italia, nel 2012, crescerà soltanto dello 0,2% e non già dell’1% così come previsto dal precedente rapporto diffuso da Fitch.

MOODY’S GIUDICA L’ITALIA

Politica fiscale

L’espressione “politica fiscale” identifica, solitamente, tutte quelle leggi, provvedimenti, strumenti, norme e regolamenti che il governo racchiude nelle cosiddette manovre finanziarie o nei documenti di programmazione economica e finanziaria, grazie alle quali uno Stato cerca di gestire, nella maniera più ottimale, il delicato rapporto tra le proprie uscite (come, per esempio, la spesa pubblica per la fornitura di beni e servizi ai cittadini) e le proprie entrate (come, per esempio, tasse, imposte e tributi) così da comporre un bilancio che, piuttosto che essere in disavanzo, sia in pareggio o addirittura in avanzo.

Macroeconomicamente parlando, giacché di provvedimenti in grado di smuovere le variabili macroeconomiche ci stiamo occupando, possiamo affermare che le politiche fiscali di qualunque Stato possono essere di carattere espansivo oppure ancora restrittivo.

Debito pubblico italiano 2010

Per colpa di cattive amministrazioni ed eccessivi sprechi nel corso degli ultimi decenni dal dopoguerra a oggi il debito pubblico è sempre salito e continuerà a salire (deficit) anche nel 2010 arrivando a superare il 112% nel classico rapporto Debito/Pil che possiamo vedere nell’illustrazione sopra.

L’Italia insieme ad altri due paese africani è lo stato più indebitato del mondo e fino a qualche anno fa aveva la compagnia dell’Argentina che però ha dichiarato fallimento arrivando a cambiare persino la propria moneta e con questa mossa il debito pubblico si è cancellato, ma ha milioni di persone e centinaia di banche mondiali che chiedono di essere rimborsati.