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Il ritorno al Mattarellum

La camera boccia il ritorno al Mattarellum

Con ben 400 voti contrari, 9 astenuti e solo 139 favorevoli la Camera ha bocciato la mozione presentata da Roberto Giacchetti deputato del PD che chiedeva un immediato ritorno al Mattarellum e l’abolizione del odiosa legge elettorale Porcellum, così definita  da Calderoli il suo stesso primo firmatario. Così il PD si spacca e mostra le sue differenze interne infatti ben 84 deputati del partito democratico hanno votato la mozione per il ritorno al mattarellum del renziano Giacchetti. Quest’ultimo nonostante le insistenti richieste di alcuni esponenti del suo partito non ha voluto ritirare la mozione anche perchè è stata firmata da parlamentari appartenenti a più gruppi politici di maggiornanza e di opposizione.

La modifica della legge elettorale

Buone notizie in merito alla questione della riforme dell’attuale legge elettorale. Ben presto, a quanto pare, l’attuale legge elettorale, il porcellum, dovrebbe andare in pensione o comunque subire modifiche tali da limitarne in misura decisa i difetti. La notizia nasce nelle ultime ore in seguito al via libera in merito ad un vertice ad hoc tra maggioranza e governo volto proprio alle modifiche della legge elettorale. E, soprattutto, si tratta di un vertice quasi obbligato perché quasi obbligate sono le modifiche stesse al porcellum dopo la bocciatura che l’attuale legge elettorale ha incassato da parte della Cassazione qualche giorno fa.

Le riforme dei dieci saggi per l’Italia

 Oggi diciamo che si conclude ufficialmente l’esperienza istituzionale e politica del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Infatti si è conclusa con due relazioni l’operato dei dieci saggi nominati dal Capo dell Stato per cercare di trovare all’interno del Parlamento punti in comune dei partiti su alcune riforme di cui il Paese necessita.

Al Senato nuovo no alla riforma della legge elettorale

Dopo l’ennesima rottura delle trattative tra PD e PDL al Senato, si allontana sempre di più la possibilità di poter andare al voto con una legge elettorale che restituisca ai cittadini il potere di scegliere i propri rappresentanti.  L’attuale legge, definita “Porcellum” a ragion veduta, non lega in alcun modo il cittadino al proprio candidato, anzi permette ai partiti di presentare liste progettate a tavolino, problema che sarebbe superato se si reintroducessero le preferenze.

Nuova legge elettorale l’emendamento anti-Grillo

 Accantonata la lunga maratone delle primarie del centrosinistra, lo politica italiana al di là del “riscendo in campo” alla veneranda età di 76 anni di Berlusconi, sembra riportare la propria attenzione sulla tanto invocata riforma elettorale. Tra i primi a invitare tutti a questa estrema fatica è stato il Presidente della Repubblica, al quale Casini fa eco in questi giorni, incassata la vittoria di Bersani.

Il Premier Mario Monti e la nuova legge elettorale

Ciò che oggi si sa con certezza, come il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti non avrebbe mancato di notare, è che alle elezioni politiche, siano esse nel 2012 piuttosto che, giunta a naturale scadenza l’attuale legislatura, nel 2013, non si potrà più andare con l’attuale legge elettorale che, certamente, necessiterebbe di importanti e sostanziose modifiche affinché possa garantire la piena, e serena, governabilità al partito, agli uomini o alla coalizione legittimamente eletti e scelti dai cittadini italiani.

Sistema elettorale proporzionale

Al sistema elettorale maggioritario si contrappone, solitamente, il sistema elettorale proporzionale.

Introdotto ai primi del Novecento in Belgio, soprattutto a causa della spinta dei grandi partiti di massa (socialista e centrista in particolare), è considerato il sistema più equo poiché consente la suddivisione esatta dei seggi disponibili tra le varie liste presentatisi alle elezioni in modo proporzionale ai voti ottenuti. Garantisce, secondo gli analisti, rappresentatività e democraticità giacché la suddivisione del Parlamento ricalca in maniera pressoché identica la frammentazione del Paese.

Sistema elettorale maggioritario

Con l’espressione sistema elettorale si designa tutto quell’insieme di leggi, norme, regolamenti che fanno si che, in una democrazia rappresentativa, ogni elettore possa esprimere, tramite un solo voto, le proprie preferenze politiche e che queste possano trasformarsi in seggi.

La questione, in realtà, è molto più complicata di quanto si possa comunemente credere giacché investe formule matematiche per la determinazione del sistema di votazione e l’attribuzione dei seggi anche molto complicate.

Noi comunque, ci occuperemo soltanto delle tre principali formule elettorali (formule maggioritarie, formule proporzionali e sistemi misti) cominciando ad interessarci proprio del sistema maggioritario.

Alfano propone una nuova legge elettorale

Angelino Alfano, attuale coordinatore unico del Popolo delle Libertà, avrebbe ricevuto il beneplacito di Silvio Berlusconi, attuale Primo Ministro, per la creazione di una nuova formula elettorale.
La questione, sicuramente scottante, si è dovuta riaprire, a detta proprio dell’ex ministro della Giustizia, per rinvigorire quella coesione che permise al centrodestra di vincere le elezioni ma che, ora come ora, attanagliata com’è l’Italia da mille problemi che necessitano d’urgente risposta, problemi ai quali ogni esponente dell’Esecutivo vorrebbe reagire in maniera differente, , scricchiola pericolosamente.

Legge 270/2005

La Legge 270 del 2005, o anche conosciuta come Legge Calderoli, è l’attuale legge elettorale italiana, ed è stata scritta dal Ministro Roberto Calderoli.

Ha preso il posto delle leggi 276 e 277 del 1993, andando ad introdurre un sistema completamente nuovo. E’ stata approvata dalla maggioranza (Forza Italia, Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani, Lega Nord) senza il consenso dell’opposizione (Italia dei Valori,Democratici di Sinistra, Margherita, Rifondazione comunista).

La legge elettorale non si cambia

Il 23% non è bastato per far abrogare l’attuale legge elettorale e, così, è il secondo referendum nel corso di pochi anni che non raggiunge il quorum elettorale.

La gente ormai è stanca del referendum poichè nel corso degli anni ha notato che votare al referendum non serve a nulla. Nel corso degli anni abbiamo notato che, in molti casi, il voto del referendum è stato buttato via da alcune leggi arrivate dopo.