Tempi e procedure impugnazione licenziamento riforma del lavoro

di Gianni Puglisi Commenta

Il comma 38 dell’art. 1 del testo di legge sulla riforma del mercato del lavoro, a tal proposito, avrebbe dunque ridotto, da ben 270 a soli 180 giorni lavorativi, i termini massimi per la presentazione, dinanzi al giudice, della domanda di impugnazione del licenziamento giudicato illegittimo.

Importanti sono le novità che la riforma del mercato del lavoro, entrata ufficialmente in vigore in data mercoledì 18 luglio 2012, avrebbe introdotto nell’ordinamento italiano non solamente in merito alle procedure bensì anche, e soprattutto, in merito ai tempi per l’impugnazione, da parte del lavoratore, del licenziamento apparentemente ingiusto inflittogli dal proprio datore di lavoro.

POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI DELLA CRISI ECONOMICA

La modifica più importante, come poc’anzi anticipato, riguarderebbe dunque i tempi per la presentazione della richiesta di impugnazione che, come ci si sarebbe potuti legittimamente attendere, sarebbero stati notevolmente ridotti allo scopo, peraltro evidente, di accorciare i tempi e consentire, di conseguenza, che l’eventuale reintegro del lavoratore, qualora sia effettivamente stato licenziato per ingiusta causa, possa avvenire il più velocemente possibile.

RECORD FALLIMENTI PMI NEL 2011

Il comma 38 dell’art. 1 del testo di legge sulla riforma del mercato del lavoro, a tal proposito, avrebbe dunque ridotto, da ben 270 a soli 180 giorni lavorativi, i termini massimi per la presentazione, dinanzi al giudice, della domanda di impugnazione del licenziamento giudicato illegittimo.

I SUICIDI DELLA CRISI ECONOMICA

Sarebbero stati inoltre ridotti, come inevitabile conseguenza, i tempi per la comparizione dinanzi al giudice di entrambe le parti giacché l’udienza preliminare dovrà venir obbligatoriamente fissata entro i 40 giorni successivi alla richiesta.

Snellite infine, e non di poco, talune particolari pratiche burocratiche quali, a titolo puramente esemplificativo, la notifica di comparizione che, alla controparte, potrà venir inviata, direttamente dal ricorrente, mediante casella di posta elettronica certificata.