G8 partito a L’Aquila senza la Cina

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Sul piatto del G8 sarà presente la crisi economica, che ancora non è passata e ci vorrà almeno un anno per vedere una ripresa..

E’ partito oggi il vertice del G8 che vedrà la presenza oltre agli 8 presidenti degli stati più avanzati anche i 6 presidenti degli stati di nuova economia come Cina, India e Brasile.

Purtroppo il presidente cinese Hu Jintao è dovuto tornare ieri sera a Pechino in modo da trovare una soluzione alla crisi civile che sta colpendo il sud della Cina al confine della Mongolia per via di una minoranza musulmana che sembra repressa e priva di diritti.

Ci sarà comunque una delegazione cinese nella capitale abruzzese per trovare accordi principalmente sul clima anche se sarà difficile che la Cina firmi un’accordo sulla riduzione dei gas serra.


Sul piatto del G8 sarà presente la crisi economica, che ancora non è passata e ci vorrà almeno un anno per vedere una ripresa, oltre al clima per il quale l’Europa auspica che si possa trovare un accordo che porti gli stati membri ad effettuare una riduzione del 50% dei gas serra entro il 2050.


Ovviamente al G8 si parlerà anche di proliferazione nucleare e Silvio Berlusconi ha voluto sottolineare che il Pakistan detiene ben 60 bombe atomiche e che nell’accordo di ieri tra Russia e Usa si è deciso di smantellare fino al 90% delle proprie riserve nucleari riducendo così al minimo le testate dei due stati anche se rimangono numeri molto alti ovvero 1500 per gli USA e 1600 per la Federazione russa.

Si parlerà anche di Iran e delle tensioni che avverranno a breve per via della scelta del governo di continuare l’arricchimento dell’uranio che potrà portare ad una destabilizzazione ulteriore all’area mediorientale.

Per quanto riguarda il settore economico verrà discusso il problema dell’incredibile volatilità del prezzo delle materie prime e delle fonti energetiche. E’ immorale che l’economia mondiale e il prezzo dei prodotti di consumo vengano tenuti in scacco dal prezzo del petrolio, del gas e delle materie prime. E’ importante che si trovi un accordo per rendere tali prezzi meno volatili e speculativi.