Dimensionamento scuola pubblica entro gennaio 2012

di Gianni Puglisi Commenta

Scuole materne, elementari e medie dovranno venir accorpate in istituti comprensivi di almeno 1.000 abitanti.

 

La ripresa delle attività scolastiche, al termine delle appena trascorse festività natalizie, quest’anno sarà tutt’altro che indolore giacché, come sicuramente si saranno accorti moltissimi genitori della Penisola, entro e non oltre il 31 gennaio 2012, in attesa delle decisioni della Consulta cui si sono rivolte ben 14 Regioni, tutte le scuole materne, elementari e medie con un numero di studenti inferiori a 1.000 dovranno venir accorpate in più grandi e comprensivi istituti garantendo, di fatto, il licenziamento di presidi, dirigenti e bidelli così come stabilito dalle famose Riforme Berlinguer, improvvisamente divenute attuative causa manovra finanziaria 2011 e manovra salva-Italia che, come ormai ben sappiamo, hanno deciso gli ingentissimi tagli alla spesa pubblica votati, come da dichiarazioni ufficiali, alla razionalizzazione delle uscite dalla casse dello Stato e al raggiungimento del pareggio di bilancio entro e non oltre il 31 dicembre 2013 così come garantito all’Europa dal Governo Berlusconi.

TUTTI I RINCARI DEL 2012

In particolare, come informano oggi i principali quotidiani nazionali, a venir tagliati saranno i posti di lavoro di oltre 2.600 tra presidi e dirigenti nonché di oltre 2.000 bidelli.

Naturalmente, sebbene ciò non sarebbe ancora stato da confermato da alcuna fonte ufficiale, il provvedimento, come accusa oggi CGIL Scuola, potrebbe avere gravissime ripercussioni sugli insegnanti che, in seguito all’accorpamento delle più svariate classi, potrebbero veder sconvolte non solamente le cattedre assegnate, magari temporaneamente, bensì le graduatorie per uno specifico istituto che, a partire dal 1° febbraio 2012, potrebbe non più esistere.

In merito alla questione, però e purtroppo, né il nuovo né il vecchio ministro dell’Istruzione avrebbero saputo dare la benché minima spiegazione o rassicurazione limitandosi a ribadire come sia oggi necessario procedere a quanti più tagli possibili occupandosi delle eventuali problematiche in un secondo momento ovverosia, ci sembra di intuire, solamente in seguito al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Governo Monti.