Novità decreto liberalizzazioni Governo Monti

di Gianni Puglisi Commenta

Questi i nodi che il Governo Monti dovrà riuscire a sciogliere in merito al decreto liberalizzazioni.

Farmacie, taxi, tesoreria unica. Questi i nodi, quanto mai intricati, che il Governo Monti dovrà riuscire a sciogliere, entro la giornata odierna, in merito al decreto liberalizzazioni che, ormai da un mese, starebbe letteralmente catalizzando l’attenzione pubblica.

Appare oltremodo probabile, per non dire scontata vista la ristrettezza del tempo a disposizione per la conversione del decreto in legge, il termine ultimo, infatti, sarebbe previsto per il 24 marzo, la decisione, pronosticata dagli analisti alla vigilia della settimana, del Governo Monti di porre la fiducia al maxiemendamento al decreto liberalizzazioni che dovrebbe riuscire a conservare, pur nel rispetto alle modifiche al decreto liberalizzazioni presentate negli scorsi giorni, il senso del provvedimento originario.

Eppure le novità, relativamente ai temi succitati, potrebbero essere ancora moltissime.

LIBERALIZZAZIONE FARMACIE

L’accordo, tra Governo Monti, Partito Democratico, Popolo delle Libertà e parti sociali, è per non più di 5.000 nuove farmacie.

L’obiettivo, stando alle indiscrezioni, si potrebbe raggiungere consentendo la possibilità di apertura di una nuova farmacia ogni 3.300 abitanti e non già, come richiesto a gran voce dai sindacati della categoria, 3.800.

Vi sarebbe comunque il rischio, per lo meno secondo i calcoli effettuati da Federfarma, che anche in questo modo le nuove aperture possano superare le 7.000 unità.

LIBERALIZZAZIONE TAXI

Il Governo Monti, come previsto e dopo aver imposto i propri paletti, avrebbe dichiarato di voler garantire maggiori poteri alla nascente authority sui trasporti che, in base alle ultime indiscrezioni trapelate da Palazzo Madama, non solo conserverebbe la possibilità di delineazione delle linee guida in merito al rilascio delle nuove licenze, la cui decisione ultima, comunque, spetterebbe ancora ai Comuni, bensì acquisirebbe la facoltà, in caso di decisione favorevole del Tribunale Amministrativo Regionale, altrimenti detto TAR, di sostituirsi al Comune che, quelle linee guida, non le rispetterebbe.

LIBERALIZZAZIONE TESORERIA UNICA

Con la sola esclusione della Lega Nord, che avrebbe già presentato ricorso al TAR grazie al Presidente della Regione Veneto Luca Zaia, sarebbe ormai fatta per l’attribuzione di pieni poteri esecutivi e gestionali alla tesoreria unica, ente la cui primaria funzione sarebbe quella di convogliare le somme bloccate dal cosiddetto Patto di Stabilità che gli enti locali non potrebbero utilizzare.