Rimborsi truffa dell’Agenzia delle Entrate

di Gianni Puglisi Commenta

Ci stiamo riferendo ad un maldestro tentativo di phishing teso a carpire i dati personali e sensibili di quei contribuenti che, per ignoranza, ingenuità o poca dimestichezza con il mezzo informatico, dovessero rimanere vittime dell'inganno.

Non stiamo parlando di errori di calcolo o di importi errati bensì, come comunicato nella giornata odierna dai più importanti quotidiani nazionali, di una vera e propria truffa, condotta da ignoti, perpetrata ai danni dello Stato italiano, in particolare dell’Agenzia delle Entrate, e di tutti i cittadini del Bel Paese.

LE PROPOSTE DEI CITTADINI PER SEMPLIFICARE IL FISCO

Ci stiamo riferendo, naturalmente, ad un maldestro tentativo di phishing, consistente nell’invio di una comunicazione di posta elettronica, teso a carpire i dati personali e sensibili di quei contribuenti che, per ignoranza, ingenuità o poca dimestichezza con il mezzo informatico, dovessero rimanere vittime dell’inganno.

LA SVOLTA DI PRIMAVERA DELLA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

L’e-mail in questione, recapitata a moltissimi indirizzi di posta elettronica di tutto il Paese, presenterebbe quale oggetto, al fine di rendere il messaggio maggiormente appetibile e credibile, la dicitura “Notifica di rimborsi fiscali” e presenterebbe, in maniera del tutto illegale, loghi, colori e simboli tipici dell’Agenzia delle Entrate.

RIMBORSI DEL FISCO PER OLTRE 900 MILIONI DI EURO

Eppure, per quanto scarso sia il nostro utilizzo dei device di comunicazione ultramoderni quali pc e tablet e per quanto scarsa sia la nostra frequentazione con l’Agenzia delle Entrate, accorgersi della truffa dovrebbe essere oltremodo facile.

Sin dalla primissima occhiata, infatti, si noterebbe come l’e-mail in questione appaia dismessa, con il logo dell’Agenzia delle Entrate leggermente sbiadito e per nulla ben definito e senza l’aurea di ufficialità che trasparirebbe dal sito ufficiale dell’Agenzia del Tesoro.

Inoltre, proseguendo con la lettura, ci si accorgerebbe, molto facilmente, della presenza di errori grammaticali, semantici e sintattici e, addirittura, di testo in lingua inglese (assolutamente impensabile per un’agenzia governativa italiana).

Infine, forse la cosa più importante, dalla comunicazione sarebbero stati omessi i contatti dell’Agenzia delle Entrate, quali indirizzo, indirizzo di posta elettronica, indirizzo internet e numero telefonico, che l’utente solitamente troverebbe in una comunicazione ufficiale allo scopo di contattare l’Agenzia per riceve chiarimenti sulle procedure o delucidazioni sul motivo stesso della comunicazione.