Dettagli riforma del lavoro Governo Monti

di Gianni Puglisi Commenta

Si avvicina ormai il 31 marzo 2012 e dunque l'approvazione della riforma del mercato del lavoro che, con o senza i sindacati, delineerà il futuro mercato del lavoro soprattutto dei giovani italiani

Si avvicina ormai il 31 marzo 2012 e dunque, come più volte dichiarato dai rappresentati del Governo Monti, l’approvazione della riforma del mercato del lavoro che, con o senza i sindacati, delineerà il futuro mercato del lavoro soprattutto dei giovani italiani, categoria, quest’ultima, che più di altre starebbe risentendo, in maniera decisamente negativa, della crisi economica nonché sociale, culturale ed intellettuale vissuta dal nostro Paese.

Sebbene, infatti, sarebbe la disoccupazione particolarmente in crescita tra la popolazione universitaria, non meglio se la passerebbero i diplomati e, più in generale, tutti i giovani italiani di età compresa tra i 15 ed i 24 anni che, stando alle ricerche ed alla statistiche elaborate dall’Istituto Nazionale di Statistica, altrimenti detto ISTAT, avrebbero incontrato, per lo meno nel lasso di tempo compreso tra il 2008 ed il 2011, una crescente difficoltà occupazionale.

Vediamo, dunque, le ultime novità in materia di lavoro e, in particolare, di occupazione giovanile trapelate da Palazzo Chigi.

SSRL O SOCIETA’ SEMPLIFICATA A RESPONSABILTA’ LIMITATA E TIROCINIO BREVE

La parola d’ordine del Governo Monti, concretizzatasi grazie al decreto liberalizzazioni e al decreto semplificazioni, sembrerebbe essere stata, sin dagli inizi, quella di garantire nuovi stimoli all’imprenditorialità.

Ecco spiegati, dunque, l’introduzione della SSRL, grazie alla quale ogni giovane, di età compresa tra i 18 ed i 35 anni, potrebbe avviare una qualsiasi attività con un solo euro di capitale iniziale e con la gratuità delle spese notarili, e la riduzione del tirocinio, per l’accesso alle professioni, da 35 a 18 mesi da svolgersi, a discrezione degli interessati, già nel periodo dell’università.

FLESSIBILITÀ IN ENTRATA E FLESSIBILITA’ IN USCITA

Scopo dichiarato del Governo Monti è quello di applicare, anche in Italia, un modello di flessibilità, quanto mai virtuosa nonché soddisfacente per entrambe le parti, già visto nei più moderni e tecnologicamente avanzati Paesi europei.

Obiettivo quanto mai nobile si potrebbe raggiungere potenziando alcuni particolari contratti d’entrata, quali quelli in grado di favorire l’inserimento in azienda mediante apprendistato (quest’ultimo, tra le altre cose, sarebbe uno dei contratti maggiormente vantaggiosi per la quasi totalità delle aziende) o in grado di trasformare i contratti precari in contratti stabili.

Molto più delicata, invece, appare la questione della flessibilità in uscita che si potrebbe ottenere solamente in seguito all’abolizione dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori