Domani il voto sul Rendiconto Generale dello Stato

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Il Governo affronta il primo banco di prova dopo il vertice G20, domani si vota in aula il Rendimento Generale dello Stato, sul quale ad ottobre la maggioranza è stata battuta

Il primo scoglio che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e l’Esecutivo in carica dovranno superare è l’approvazione in aula del Rendiconto Generale dello Stato, peraltro già bocciato lo scorso mese di ottobre.
Ma di cosa si tratta esattamente?
Il Rendiconto generale dello Stato, così come viene disciplinato in particolare dal titolo IV del Dl.g 279 del 1997,espone le risultanze delle entrate e delle spese nel conto del bilancio e, nel conto del patrimonio, le attività e le passività finanziarie e patrimoniali, nonché la dimostrazione dei punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella patrimoniale.


Si tratta in pratica di un “provvedimento” attraverso cui il governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, rende conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. Il provvedimento è un obbligo costituzionale e rappresenta una “fotografia” del bilancio “a consuntivo. Un documento di natura strettamente tecnico-contabile, che insieme al documento relativo all’Assestamento di Bilancio pongono le basi per la messa a punto della legge di stabilità (la ex Finanziaria) e del bilancio dello Stato a legislazione vigente.
Non era mai accaduto che l’aula “bocciasse” il Rendiconto, fatto prontamente bollato come “incidente tecnico” da parte del Governo, anche se non di poco conto dal momento che vi hanno contribuito assenze eccellenti nei banche della maggioranza come quella ministro dell’Economia, Giulio Tremonti
Il nuovo Rendiconto arriva in aula alla Camera dopo l’approvazione del Senato e seppure considerato un atto dovuto, la votazione di domani non si svolgerà certamente in un clima disteso dal momento che in queste ore molti parlamentari scalpitano e si assiste alla “migrazione” tra gli schieramenti