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La Germania dice stop al nucleare

Si parla in questo periodo in modo molto insistente dell’energia nucleare, in quanto dopo il disastro di Fukushima, tutto il mondo si interroga sulla sicurezza degli impianti e sulla possibilità di impiegare energie rinnovabili che sopperiscano al bisogno di energia di tutto il pianeta.
In Italia in modo particolare, il dibattito è aperto perchè il 12 e 13 giugno si sarebbe dovuto votare per il referendum sull’energia nucleare, ma che con il voto di fiducia delle Camere per il decreto Omnibus, è stata approvata la moratoria e quindi ora non c’è più, ma se ne continua a parlare.
La notizia di oggi è che la Germania sarà il primo paese a dire no al nucleare, impegnandosi a chiudere tutti gli impianti entro il 2022.



Gran parte dei reattori nucleari in funzione verranno disattivati entro la fine di quest’anno, mentre i restanti tre rimarranno in funzione per i prossimi 11 anni.
Il ministro Norbert Roettgen ha così fatto sapere che gli otto reattori dei 17 che non sono collegati alla rete di produzione di energia elettrica non saranno più riattivati, grazie ad una lunga riflessione a fronte del disastro di Fukushima e delle innumerevoli proteste di massa dei cittadini tedeschi che sono scesi in piazza per chiedere che venissero chiuse tutte le centrali atomiche del paese.
L’energia nucleare garantisce attualmente il 22% del fabbisogno di elettricità dell’intera Germania che verrà sostituita con energie pulite e rinnovabili.
In Germania ci sono riusciti, noi italiani abbiamo il dovere di manifestare contro le scelte arbitrarie del nostro governo che pensa al proprio tornaconto economico e non alla salute dei cittadini.
Dobbiamo prendere esempio dai nostri vicini tedeschi.